svago

Rudy Zerbi: “Il mio vero padre è Davide Mengacci”

redazionecittaceleste

Rodolfo - detto Rudy - Zerbi ha tre padri. E tre figli, zero capelli in testa, e - in apparenza - nessun pelo sulla lingua. Nato per sbaglio a Lodi («Mia madre passava da quelle parti...») 41 anni fa, ma ligure d'adozione, il...

Tre padri? Che cosa vuole dire? «È una storia lunga: meglio partire dal mio terzo papà, Giorgio Ciana, un importante albergatore di Santa Margherita Ligure. Una persona straordinaria che mi ha "preso" a tre anni e mi ha trattato come se fossi suo figlio. Il secondo è Roberto Zerbi. L'uomo che sposò mia madre quando, a 17 anni, rimase incinta, e mi riconobbe anche se non ero il suo figlio naturale. Scoperta che ho fatto a 33 anni».

Prima non aveva mai avuto un sospetto? «Mai. Sette anni fa, però, mia madre si ammalò e, pensando di morire, mi disse la verità: "Tuo padre è Davide Mengacci, quello della Tv...».

Adesso che non è più un discografico che lavoro fa? «Vorrei continuare a fare Tv e lavorare come produttore artistico. Al momento sono impegnato con un progetto di Franco Battiato».

Gira voce che sia stato «dimissionato». «Falso. Mai nessuno, nella mia ex azienda, ha fatto risultati paragonabili ai miei. Ho mollato perché quello che facevo non mi dava più felicità. Il mio sogno, adesso, è fare un programma di musica in Tv come Doc di Renzo Arbore».

Oltre ad Amici e Italia's Got Talent in futuro parteciperà anche ai Grammy Awards italiani, il nuovo progetto della De Filippi? «Non ne abbiamo mai parlato. Con lei, comunque, mi trovo benissimo. Ha il grande pregio di ascoltarti quando parli. Non come tante persone del nostro orribile ambiente. Non dico altro perché non mi va di parlare male».

Spesso si parla male di lei. «Lo so. E mi fa piacere».

L'ultimo scontro con chi l'ha avuto? «Le dico da chi ho avuto la più grande delusione della mia vita: Renato Zero...».

Qual è l'artista di cui è più orgoglioso? «Alessandra Amoroso...».

Come inno meglio l'Inno di Mameli o Va pensiero? «Va pensiero tutta la vita».

Lo vorrebbe come inno? «No».

Quando andava in giro come Boy George come li aveva i capelli? «Rosso rame, lunghi e riccioli, quasi rasta. Sembravo Mick Hucknall... ».