- Lazio News
- Calciomercato
- Rassegna Stampa
- Serie A News
- Pagelle
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
svago
Nel corso dell’ultima pausa per le nazionali, Rocco Maiorino e Salvatore Monaco, rispettivamente ds del Milan e responsabile dello scouting sudamericano per il club di via Aldo Rossi, hanno osservato con grande attenzione alcuni profili che militano in Argentina. Sul loro taccuino, insieme a Vangioni del River e a Magallan del Boca, è stato appuntato il nome di Walter Kannemann, difensore classe 1991 del San Lorenzo de Almagro dal doppio passaporto (ha origini tedesche) che ha espresso il suo desiderio di provare un’avventura nel calcio italiano e, perché no, proprio al Milan che incrociato ieri sera durante il trofeo Berlusconi.
Kannemann che idea ha del calcio italiano? Le piacerebbe un’esperienza in Serie A? «È uno dei movimenti calcistici più importanti del mondo. In Argentina spesso mi capita di guardare le partite della Serie A. Ho molta ammirazione per il vostro campionato che ha tradizione, fascino e penso che sarebbe una grande esperienza per chiunque venire a giocare qui»
Nello scorso mese di ottobre gli osservatori del Milan sono stati in Sud America a visionare molti talenti. Lei è stato seguito con particolare attenzione, quanto le fa piacere sapere che un club come il Milan la tiene d’occhio? «Non lo sapevo ma mi fa molto piacere. Stiamo parlando di un grandissimo club che ha una storia importantissima ed è famoso in tutto il mondo».
Quindi, in caso di una trattativa tra Milan e San Lorenzo, lei sarebbe felice di giocare a Milano? «Certamente, a chi non piacerebbe giocare nel Milan? Sarebbe un sogno e se ci fosse la possibilità non ci penserei su due volte. Come detto, si tratta di una grandissima società che ha scritto la storia del calcio mondiale».
A Milano, da qualche settimana, si parla molto di lei. Essendo un ragazzo di 23 anni avrebbe tutto il tempo di ambientarsi nel calcio italiano. «Beh direi di si. Sono davvero contento che il mio nome sia stato accostato al Milan e spero che, in futuro, ci possa essere qualcosa oltre agli apprezzamenti e alle relazioni su di me degli osservatori».
Che emozione ha provato nell’entrare a San Siro? «E’ stato qualcosa di fantastico. La maggior parte dei componenti della squadra non ha mai avuto la possibilità di giocare in un impianto simile. In Argentina abbiamo calcato campi storici come la Bombonera, il Monumental così come altri stadi del Sud America ma San Siro è qualcosa di mitico. Sarò ripetitivo, ma mi è sembrato di vivere dentro un sogno».
Il suo collega di reparto Mario Yepes è una vecchia conoscenza dell’ambiente rossonero. Le ha parlato del Milan in questi giorni? «Ad essere sinceri, Mario non parla molto di quello che ha fatto in carriera. È una grandissima persona, molto umile. Noi gli abbiamo chiesto cosa si prova a giocare nel Milan anche perché sappiamo tutti con quali campioni ha condiviso il campo e lo spogliatoio. Certo che averlo come compagno dopo averlo ammirato in televisione è molto bello e stimolante».
In conclusione, crede che Villalba sia pronto a fare il salto in Europa? «Hector è un giocatore molto forte e molto rapido. Ha delle doti importanti e speriamo che il suo sviluppo fisico vada per il meglio visto che ha ancora 20 anni. Io credo che sia quasi pronto per approdare in Europa». (Milannews.it)
© RIPRODUZIONE RISERVATA