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svago
Con la stima dei costi settimanali sostenuti dalla famiglia di Michael Schumacher per la riabilitazione del sette volte iridato nella clinica privata edificata accanto alla villa di Gland, sulle rive del lago di Ginevra, in Svizzera, non è mancato il susseguirsi di voci sullo stato di salute del campione tedesco.
Nonostante i piccoli segni di miglioramento di cui aveva parlato il figlio Mick e le prospettive di recupero spiegate dal dott. Jean-Francois Payen, uno degli specialisti di Grenoble che ha curato il sette volte iridato dopo l’incidente sulle nevi di Meribel, i media internazionali e nazionali continuano a dare credito al dott. Gary Hartstein e alle sue nefaste prognosi di recupero che lascerebbero a Michael Schumacher ben poche speranze di un ritorno alla normalità. Come se non bastasse, ad avvalorare la tesi dell’ex delegato medico della FIA (che non ha mai visitato né tantomeno fatto visita al campione tedesco), ci sarebbe una “fonte interna alla famiglia”, quel “noto” amico ultraventennale che, proprio in virtù dell’amicizia che lo lega alla famiglia Schumacher, esprime la sua opinione sulle speranze di recupero nutrite della moglie Corinna che “starebbe ignorando la probabilità che Schumi non ritorni più ad essere l’uomo che conosceva prima dell’incidente”.
E se è vero che al peggio non c’è mai fine, ad offendere gli internauti e chi ha a cuore Michael Schumacher intervengono pagine Facebook e Twitter che, alzando ulteriormente il tiro, con qualche fake sperano di tirare su qualche nuovo fan piuttosto che aumentare le visite del proprio sito. Proprio come accaduto domenica scorsa, quando tra attrezzature, fisioterapisti, infermieri, nutrizionisti ed esperti neurologici stimati in oltre 100mila sterline di spesa alla settimana, una nota comunità spagnola per il sostegno dello sport pubblicava una foto di un uomo intubato con un chiaro “así está Schumi” e tanto di link alle notizie sullo stato di salute del tedesco a dieci mesi dall’incidente.
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