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svago
"L’ex rossonero Vikash Dhorasoo ha raccontato aExtraTime, inserto di calcio internazionale della Gazzetta dello Sport, della finale di Champions League persa con il Milan nel 2005 e quella con la Francia nel Mondiale 2006 contro l’Italia: “Furono trame drammatiche che neppure uno sceneggiatore poteva inventare: impensabile perdere con 3 gol di vantaggio col Liverpool, imprevedibile la testata di Zidane a Materazzi. Istanbul però fu il mio apice emotivo. Fui fiero di appartenere al Milan. Nella sconfitta capii che cos’è un grande club. Galliani entrò in spogliatoio scuro in volto, i giocatori erano in lacrime, e invece di insultarci ci disse che la storia del Milan continuava. E due anni dopo vinsero la Champions. Una bella lezione per squadre ambiziose come il Psg che magari gioca bene, ha grandi giocatori, ma a cui manca ancora l’anima. A Berlino provai frustrazione. In spogliatoio eravamo pietrificati e quasi nessuno applaudì Zidane come chiedeva di fare Domenech. Fu un’uscita di scena confusa. In pochi restammo a seguire la cerimonia di premiazione. Segno che non sapevamo perdere. A Istanbul, Maldini ci obbligò tutti a restare in campo fino all’alzata del trofeo: gesto di gran classe”. (TMW)
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