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Sarri: “Ritorno in panchina? Servono emozioni e motivazioni. Lo Scudetto…”
Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Maurizio Sarri, da Coverciano, è tornato a parlare del suo periodo corrente, che lo vede ancora oggi senza squadra dopo l'esonero alla guida della Lazio, e sul momento vissuto da tutto il massimo campionato italiano e non solo. Queste le sue parole: “Come tutti, quando ci sono questi periodi cerco di aggiornarmi seguendo giocatori e partite. Tudor? È difficile farsi un’idea dall’esterno. Le dinamiche interne non le conosciamo, non possiamo né vedere né comprendere. Quando i risultati fanno fatica a arrivare è normale possano seguire certe scelte".
“Panchina d'Oro? È un premio strano. Si riferisce alla stagione precedente, in questi nove mesi sono successe cose che portano a influire sul voto. Se si fosse votato dopo l’ultima giornata di campionato probabilmente Thiago Motta avrebbe potuto vincere, personalmente l’ho votato perché relativo a quanto fatto quell’anno".
"In Italia ci sono tendenze che portano a un ritorno della fase difensiva, soprattutto uomo contro uomo. Da noi passa come calcio europeo. Io sto seguendo altri sei campionati europei, questa tendenza non la vedo così spiccata. Vedi in campo un 2006, qui è difficile accada lo stesso. Sto seguendo molti giovani. Altre squadre ci possono dare qualche spunto. Vale la pena vedere squadre che hanno una qualità media o alta, ma che sono più particolari".
"Scudetto? Il campionato è molto incerto, mi farebbe piacere se l’Atalanta arrivasse a giocarsela fino in fondo perché è una storia bellissima. Fin dall'inizio c'era convinzione sia sull'Inter che sul Napoli. È bello che il campionato sia così combattuto fin all’ultima giornata. Oggi ho parlato con Conte, sono rimasto contento del fatto che ho visto un allenatore innamorato di un popolo come quello napoletano. Mi ha fatto tanto piacere. Tornare ad allenare? Dove mi chiamano e a quella chiamata risponde un sentimento, un’emozione e una forte motivazione".
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