Di Gianluca Mattalini
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Serie A, Rocchi: “Vogliamo che gli arbitri decidano in campo senza la tecnologia”
Intervenuto presso la tavola rotonda dell'Hotel Sheraton, casa degli ultimi giorni di calciomercato, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha parlato del nuovo comportamento che dovranno tenere gli arbitri in campo per la nuova stagione.
"Dietro agli errori arbitrali vogliamo evitare che si pensi sempre a ciò che non esiste (alla malafede ndr.). Ringrazio Marotta per come lavora l'Inter e dico che il Referee Assistant Manager è una figura ideale con cui rapportarsi e confrontarci per evitare tanti casi e anche episodi durante le partite. Noi vogliamo che gli arbitri decidano in campo senza la tecnologia. Per mille motivi è questa la strada più importante ma soprattutto nel discorso tempo effettivo e tempo perso.
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Le prime due giornate sono andate male nel discorso del tempo effettivo. Stiamo dando anche recuperi molto ampi, si è arrivati addirittura a 13 minuti (Genoa-Inter) ma in termini di tempo effettivo non ha avuto impatto. La seconda giornata è andata molto meglio e ci sono stati esempi come Verona-Juventus in cui con soli 7 minuti di recupero c'è stato un dato altissimo di minuti effettivi. Ho chiesto di ridurre il più possibile i tempi “morti” agli arbitri e anche la revisione ne è un esempio.
Non vedrete più un arbitro che cammina per la On Field Review perché credo che chi ci guarda non può e non vuole aspettare, e quindi anche noi arbitri dobbiamo arrivare al monitor nel più breve tempo possibile. Abbiamo scelto di avere linee guide molto simili a quelle della Uefa. Noi cerchiamo di arbitrare con la stessa filosofia che le nostre squadre troveranno poi in Europa. Seguendo quanto emerso dall'Europeo abbiamo scelto di dare un ruolo davvero fondamentale al capitano che deve essere un confronto diretto e obbligato con lui.
Un singolo invece di 10. Se ci sono capannelli di più giocatori che protestano deve prendere un provvedimento nei loro confronti. Si chiede alle società di non arrivare a questo punto, ma se succede si deve intervenire. Ho chiesto ai miei arbitri di tollerare un allenatore che esce con un piede dall'area tecnica. Lo si invita a non farlo e se dall'altra parte c'è una persona collaborativa si passa oltre. Discorso diverso se dall'altra parte non si capisce.
Se ci sono interventi che mirano a non giocare il pallone e che mettano a repentaglio la salute non bisogna essere intransigenti e va data l'espulsione. Stiamo cercando di incasellare quante più casistiche in un ambito di oggettività per scavallare il rischio di soggettività. La volontarietà di un fallo di mano non è più punibile, esiste solo in un caso, ed è quello in cui si impedisce una rete. Il braccio di appoggio non è mai punibile con un rigore su una scivolata.
Senza l'appoggio si può concedere se si aumenta il volume su rimpallo, con giocatore girato che non guarda, non è mai rigore. Se viene dato in campo il var lo toglie. L'autogiocata è codificata che non può essere punita come il rigore. Oggi abbiamo una fortuna immensa che il Var può intervenire, ma la correzione ti toglie autorevolezza. Gli arbitri più bravi sono quelli che riprendono in mano la partita dopo una correzione o un errore.
Una volta potevi finire la partita pensando “speriamo di averla fatta franca”, oggi non è più così. Fermare l'azione promettente. Se c'è spazio e ho spazio davanti a me è la casistica. Capire di calcio fa comunque la differenza fra usare un giallo o no. Il giallo per la trattenuta, a prescindere dall'intensità va dato per la pericolosità dell'azione. La chiara occasione da gol deve essere davvero evidente. Sono 4 i parametri da considerare: direzione, distanza dalla porta, possesso e avversari.
Il cartellino rosso si dà solo quando sono soddisfatti tutti questi parametri. E a questo si devono aggiungere anche altri due parametri che sono il possesso della palla e la presenza in area di rigore. Senza possesso e in area di rigore giocando la palla il rosso diventa giallo perché è stato depenalizzato. Durante un rigore l'ingresso in area non è più un problema. Lo diventa se l'attaccante o il difensore partecipano all'azione.
Potenzialmente potrebbero entrare 5 difensori e un attaccante e verrebbe penalizzato lui. Se invece interviene in anticipo il difensore, ma non c'è nessun attaccante in area il rigore non si ripete. Se il pallone è giocabile la trattenuta va punita e poi va valutata l'entità della trattenuta. In questo senso c'è molta effettività”
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