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Il presidente di Lega Simonelli: “No alla Serie A a diciotto squadre, sarebbe…”
Intervenuto ai microfoni di Radio Rai nel corso dell'appuntamento con Radio Anch'Io Sport, il presidente della Lega Serie A Ezio Maria Simonelli ha commentato alcuni tra i maggiori problemi del nostro massimo campionato. Tra questi, il focus si è spostato prima sul problema del calendario fitto di impegni, il principale neo secondo il neo Presidente
Tra i temi affrontati c'è stato anche quello relativo a un'eventuale riforma della Serie A a 18 squadre, un argomento tanto caro al presidente della Lazio Claudio Lotito e riproposto negli anni proprio dallo stesso patron biancoceleste. Una riforma bocciata senza appello da Simonelli, che vedrebbe un campionato "meno avvincente" in seguito a una simile riforma. Queste le sue parole.
Qual è il primo problema da risolvere?
"I problemi sono molti. Citerei quello degli stadi, dobbiamo riuscire prima di ogni altra cosa a risolvere il problema. Il ministro Abodi la pensa come me, c'è la necessità di avere un commissario unico per snellire i lavori e le procedure. Mi auguro che entro la fine di febbraio possa essere nominato il commissario per gli stadi, sarebbe utile per svecchiare il panorama. Abbiamo degli stadi che hanno un'anzianità media di 66 anni. E 66 anni fa il calcio era molto diverso rispetto a oggi, gli spettatori hanno altre esigenze. Questo è il primo punto su cui dobbiamo lavorare per dare ai tifosi un ambiente confortevole".
Sul calendario intasato di impegni.
"L'intasamento del calendario è il vero problema del calcio: per le squadre, per gli allenatori, per i giocatori. Però è una cosa che non dipende dalla Lega Calcio italiana. Non possiamo far niente per ridurre il numero di partite".
Sulla riforma della Serie A a 18 squadre.
"Lascio sempre la sovranità all'Assemblea per decidere su certi argomenti. Qualche presidente, provocatoriamente, vorrebbe fare un campionato a otto squadre. Un campionato a 18 squadre vorrebbe dire quattro partite in meno, però vorrebbe dire anche un campionato meno avvincente, meno rappresentativo di tutta Italia. Il cambio di format al momento non mi sembra realizzabile a breve. Anche gli altri campionati come Spagna e Inghilterra sono a 20 squadre".
Un ritorno alla Supercoppa Italiana in gara unica alleggerirebbe il calendario. Bologna-Milan sarebbe stata già recuperata.
"Sì, questo è vero, ma è altrettanto vero che uno degli obiettivi della Lega Calcio è diffondere il calcio italiano all'estero, ultimamente un po' appannato. Queste finali giocate all'estero hanno lo scopo di aumentare la fanbase e la visibilità del nostro calcio e di aumentare i ricavi".
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