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Serie A, Lotito fuori dai giochi di palazzo: vincono i fondi stranieri in Lega

Lotito
Il patron biancoceleste non ricoprirà cariche in FIGC e Lega Serie A per i prossimi quattro anni, ma occhio al suo ruolo centrale in Senato
Stefania Palminteri Redattore 

Dopo essere stato per anni al centro della politica della Lega Serie A, è costretto a defilarsi Claudio Lotito. Il presidente della Lazio ha indirettamente fatto scendere a patti club rivali in quella che, scrive il Corriere dello Sport, è stata definita “un’aggregazione spontanea” per estromettere di fatto colui che negli ultimi anni era stato indicato come protagonista indiscusso in Lega. Ora Lotito è fuori dal consiglio federale così come quello di Lega Serie A e lo sarà per i prossimi quattro anni al netto di nuovi scossoni soprattutto in FIGC. “Per la prima volta in assemblea non ha detto una parola” le parole gongolanti di più di un presidente di Serie A.

Simonelli ha vinto con 14 voti, De Siervo con 17 (contrarie Lazio e Napoli e probabilmente Verona). I nuovi consiglieri di Lega Serie A sono Fenucci (Bologna), Giulini (Cagliari), Percassi (Atalanta) e Scaroni (Milan), quelli federali dovrebbero essere Marotta, Calvo e Campoccia. La strada è spianta per un plebiscito per Gravina, il segno della vittoria dei fondi e dei proprietari stranieri come Oaktree (Inter), Pagliuca (Atalanta), Commisso (Fiorentina), Saputo (Bologna), Friedkin (Roma), Krause (Parma), Hartono (Como) e Niederauer (Venezia), più interessati a discorsi immediatamente economici che ai tanti temi a cui Lotito si è interessato in questi anni e alle battaglie personali. Lotito è fuori dai vertici di comando del calcio italiano, ma rimane senatore e membro delle commissioni bilancio e finanze. Dove passano quei soldi che tanto interessano ai fondi stranieri padroni di un calcio malato. Detto ciò, tornando al mercato, occhio alle importantissime news di Pedullà <<<

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