"Ci facciano capire se il Covid è pericoloso o è solo un'influenza". Queste le parole di Maurizio Sarri al termine della gara pareggiata dalla sua Lazio contro l'Empoli, nel giorno della Befana. A rispondergli, tramite i microfoni di Radio Anch'io Sport, è stato il direttore della Clinica di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti: "Da persona intelligente quale è ha colto perfettamente nel segno. Io dissi a suo tempo che i calciatori dovevano essere vaccinati tra i primi. Così diventa una semplice influenza. Torniamo a gestire un'infezione come abbiamo sempre fatto. Basta con questi tamponi, che rischiano di bloccare il calcio ma anche tutta l'Italia".
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Serie A, Bassetti: “Sarri ha colto perfettamente nel segno”
Dopo le parole sul Covid post Lazio-Empoli di Sarri, Matteo Bassetti ha voluto rispondere al tecnico biancoceleste.
Sulla capienza degli stadi: "Un errore limitare a 5.000 tifosi l’accesso negli stadi. È’ difficile da digerire per chi è vaccinato. È l’ennesimo modo per colpire il calcio, come le discoteche e i luoghi del divertimento, senza una logica. Gli stadi, se si seguono le regole, sono luoghi sicuri. Mi sembra un atteggiamento cervellotico della gestione di questa fase della pandemia. La verità è che purtroppo Omicron, meno aggressivo, non ha soppiantato la Delta. La pancia è andata a prevaricare la testa".
Sull'obbligo vaccinale per i giocatori: "I calciatori devono essere vaccinati, anche per dare un esempio. Il calcio è un settore in cui il vaccino dovrebbe essere obbligatorio, perché è un lavoro a rischio di contagio. Per i calciatori vaccinati, poi, il Covid diventa poco più di una influenza, dove si devono usare gli stessi strumenti contro le altre influenze: se hai sintomi, ti tengo a casa i giorni necessari, se non hai i sintomi allora evitiamo di fare milioni di tamponi".
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