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Serie A, attività illecite contro Gravina: la Procura apre un’inchiesta

Gabriele Gravina
Sarebbero state messe in atto delle attività illecite per aprire un'indagine sul presidente della FIGC Gravina. Indagano i pm della Capitale
Stefania Palminteri Redattore 

Gravina sotto la lente d'ingrandimento del pm antimafia Antonio Laudati e del luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano. È questo uno dei passi volti a chiarire al meglio una vicenda definibile "sporca" ma che ben lontana dalle questioni dell'antimafia. Aperto infatti un fascicolo sulla compravendita dei diritti tv della Lega Pro. Questo per valutare la regolarità di un bando del 2018 e le provviste di extra finanziamenti che ne sarebbero scaturite. Fino a ottobre 2018 il presidente della Lega Pro era proprio Gravina.

Tuttavia gli investigatori si sono presto trasformati in indagati. I due ora sarebbero infatti accusati di accesso illegale ai sistemi informativi, abuso d'ufficio e falso ideologico. Tante le domande da porsi: perché le due figure istituzionali hanno deciso di intrufolarsi nei sistemi informativi per creare le condizioni ideali per aprire un'indagine su Gravina? Perché avrebbero mentito in seguito sostenendo che l'inizio dell'attività provenisse dalla procura di Salerno?

Il tutto ha visto oggetto e vittime dei controlli anche i familiari del numero uno della Federazione. Secondo le prime ricostruzioni il fatto troverebbe le sue origini nelle lotte intestine del calcio. Inserendosi in un filone di mescolanza sempre più evidente tra il calcio stesso e la politica. Agli atti Laudati aveva attesta falsamente che la fonte di innesco dell'attività investigativa erano "elementi informativi provenienti dalla Procura della Repubblica per il Tribunale di Salerno".

Ascoltato, tra il maggio e il giugno del 2022, in merito Emanuele Floridi, ex consulente della Lega Pro sui diritti tv. "Io non ho fatto nessun dossieraggio, anzi, il mio nome rientra tra quelli spiati - sottolinea Floridi - Sono stati i pm a convocarmi in quanto esperto del settore dei diritti tv: prima quelli del Dna, poi quelli di Perugia e infine quelli di Roma". Su una delle questioni della maxi inchiesta si è attivata nei giorni scorsi la procura di Roma. La stessa che a marzo avrebbe dovuto attivare il "fascicolo Gravina" a causa di presunte attività illecite sui diritti tv. Accuse però mai realmente dimostrate.

In merito alla questione inoltre sarebbe stato anche ascoltato, in veste esclusivamente di "persona informati sui fatti" e verso il quale non è stata mossa alcuna accusa, il presidente della Lazio Claudio Lotito (da anni fervo oppositore di Gravina). Tra le accuse mosse ai ci sarebbero inoltre oltre 800 accessi abusivi. Striano insieme ad altri 13 indagati facevano, a detta degli inquirenti, ricerche finanziare mirate su persone da colpire. Oltre a questo, tra gli episodi contestati a Laudati, ce ne sarebbe uno proprio sul presidente della Figc. L'avvocato di Laudati avrebbe riferito che il suo assistito ha svolto approfondimenti investigativi, su richiesta della Procura di Salerno, in merito alla cessione della Salernita a Iervolino. La fattispecie tuttavia non sarebbe stata mai confermata.

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