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Si scrive Sassuolo si legge Manchester City. No, non è una provocazione ma il vero modo per inquadrare una partita che ha del proibitivo per quanto visto in questa ripresa. Dove non conta la qualità tecnica, almeno non quanto la forma fisica e l'aspetto mentale. E per quanto mostrato da dopo il lockdown se l'Atalanta è paragonabile al Liverpool per risultati e gioco, il Sassuolo possiamo paragonarlo al Manchester City. In altri tempi si parlerebbe di una sfida facile, con la squadra meno quotata tecnicamente, ormai senza più nulla da chiedere al campionato reduce da vittorie e risultati utili di fila contro la più forte Lazio in cerca di riscatto obbligatorio. Ma purtroppo in questo post-Covid questo discorso non fila. Contano tantissimo, molto di più di quanto accadeva di solito, il momento fisico e psicologico. E in questo peggior cliente, Atalanta a parte, non poteva capitare. Una squadra in forma strepitosa, con la media di tre gol segnati a partita, miglior attacco dell'intera serie A dopo il lockdown. Contro una Lazio alle corde, in difficoltà tecnica e psicologica, in forma precaria e sulla quale gravano i numerosi infortuni. Insomma servirà un'impresa, di quelle fatte in questa stagione ma in questo momento lontane e difficili.
PUNTI DI FORZA - L'attacco è micidiale. Dal punto di vista difensivo l'undici di De Zerbi qualcosa concede, ma è palese che gli attaccanti biancocelesti dovranno migliorare la mira rispetto le ultime gare. 43 punti fin qui raccolti, 3 vittorie e 2 pareggi (tra cui il pirotecnico 3-3 contro l'Inter) e una porta aperta sull'Europa. Sarà difficile arrivarci, ma già essere nella parte sinistra della classifica è un successo. Inspiegabili i motivi per cui questa squadra, così in salute oggi, abbia arrancato durante il resto della stagione. Sarà Lazio-Sassuolo, ma i ruoli sembrano essere invertiti. Il tridente di De Zerbi (uno di cui tanto bene si parla e finito anche nel mirino del Barcellona in passato) formato da Berardi-Caputo-Boga fa invidia a quello di alcune big. Un'altra BBC temibile. Il tecnico predilige il 4-2-3-1, e come detto, la difesa subisce qualcosa di troppo anche perché i terzini spesso sono delle ali aggiunte e attaccano altissimi. Lì davanti poi la fantasia non manca. Sì, sarà un esame durissimo per questa Lazio.
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