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Di RAMONA M
ROMA - Oggi è un allenatore di calcio, ma nella stagione 2004-2005 vestì biancoceleste. Una sola stagione gli è bastata per legarsi la Lazio al cuore. Per avvicinarci al derby di domani sera, i microfoni di Cittaceleste intervistano - in esclusiva - Antonio Filippini.
Sabato sarà derby...
E' una partita dove si fa fatica a trovare un favorito. Partita sicuramente da tripla. La stagione della Roma è stata molto altalenante, la Lazio, invece, ha avuto a che fare con troppi infortuni che ne hanno condizionato la stagione.
Cosa si vive in un derby?
Dal primissimo giorno che arrivi a Roma, dal macellaio al pescivendolo, il panettiere o chiunque ti fermi per strada ti ricorda l'importanza del derby e di segnare al derby. Respiri questa piacevole pressione ancor prima di arrivarci ad un appuntamento così importante. Io di derby ne ho vissuti, ma quello di Roma è indescrivibile. Sai esattamente che puoi vivere di rendita e portato in gloria se vinci, mentre se perdi, passerai sicuramente delle settimane delicatissime.
Perchè la Lazio segna molto di meno rispetto allo scorso anno?
Perchè stanno venendo di meno i giocatori che fanno da spalla a Immobile. Milinkovic in primis. Si fa fatica a trovare la via del gol.
Acerbi si sta dimostrando il giocatore con il rendimento migliore in assoluto. Sei d'accordo?
Acerbi sta dimostrando di essere un giocatore da Lazio. Secondo me sta facendo anche molto meglio di De Vrij. Per me merita la nazionale.
Derby: il tuo ricordo più bello...
Sicuramente il derby del 6 gennaio vinto 3-1. Eravamo partiti con tutti i sfavori dei pronostici, la Roma era molto più forte di noi. Non dimenticherò mai il gol di Di Canio sotto la Sud. Quel derby fu troppo emozionante.
Corsa al quarto posto...
Il Milan è la squadra da battere. Ha fatto un ottimo mercato a gennaio e anche una grande rincorsa. Tra un mese si entra davvero nel vivo, quindi bisogna giocarsela fino alla fine. La Lazio ha giocatori importanti, può farcela.
Avevi gesti scaramantici prim del derby?
Nulla di particolare, ma facevo la barba la mattina di ogni derby.
Il tuo ricordo di Di Canio?
Due settimane prima del derby era in trance agonistica: non parlava molto, mangiava poco, era quasi intrattabile. Sentiva molto il derby e lo trasmetteva anche allo spogliatoio.
Se ti dico Lazio.
Io mi sento laziale vero. Proprio pochi giorni fa alcuni miei amici mi hanno chiesto qual è stata la piazza e la squadra dove sono stato meglio. Ho risposto senza pensarci: la Lazio. A Roma mi sono sentito davvero importante. Spesso e volentieri scendo a Roma e vengo a vedere qualche partita. Sabato non potrò esserci, ma tiferò per la mia Lazio.
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