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Verona-Lazio, Baroni: “Questa squadra deve giocare all’attacco. Sul mercato…”

Marco Baroni, conferenza
Le parole dell'allenatore biancoceleste, intervenuto dopo il triplice fischio del match direttamente dalla sala stampa dello stadio Bentegodi
Michele Cerrotta

La terza è quella buona: dopo una sconfitta e un pareggio arriva la prima vittoria del 2025 per la Lazio, che batte il Verona e ritrova così il quarto posto in classifica. Al termine del match ha analizzato la sfida in conferenza stampa il tecnico biancoceleste Marco Baroni. Queste le sue parole.

Quanto è importante questa vittoria?

Sono orgoglioso di questa squadra. C’è stato un momento difficile, anche dal punto di vista numerico e degli infortuni. Ho visto una squadra che mi ha fatto vedere un lato positivo, che non molla durante le difficoltà. Abbiamo fatto allenamenti in pochi, hanno giocato calciatori con una sola seduta sulle gambe. Ora abbiamo recuperato qualche giocatore, qualcuno ancora manca. Vecino è stratosferico e ci ha sempre dato una grande mano. Oggi contava l’atteggiamento, avevo detto alla squadra di non pensare fosse facile. L’abbiamo visto anche nei minuti finali del primo tempo, quando la squadra si sentiva forte del dominio sul campo. Appena abbiamo mollato loro hanno creato due situazioni. È stata una partita che abbiamo indirizzato sulla strada giusta. Oggi non era facile affrontarci, abbiamo fatto quello che sempre abbiamo coltivato. Un’identità forte di cui ho sempre parlato, sono felice”.

Perché è andato via da Verona?

Io qui ho dato tutto me stesso. La società lo sa, abbiamo avuto un incontro con il direttore e hanno capito che non era facile. Rimane la bellezza quando torno qua della consapevolezza di aver dato tutto in un’annata complicata”.

Il Verona è da terzultimo posto?

Zanetti sta facendo un buon lavoro, la squadra ha le risorse per fare il campionato. Sapete che è difficile, sono campionati in cui c’è da lottare fino in fondo ma fa parte del percorso che la società conosce”.

Lei guarda sopra o sotto in classifica?

Io guardo avanti nel lavoro, nella crescita. Ne abbiamo bisogno, non a caso questa settimana lunga l’abbiamo affrontata bene visto il tanto lavoro messo dentro. Abbiamo recuperato giocatori importanti. Ora dobbiamo recuperare, giovedì c’è una gara per noi importante e fondamentale. La faremo in casa contro un avversario di altissimo livello, sono forti e saremo contati dietro perché abbiamo solo quattro difensori per le due squalifiche. Ma voglio che la squadra recuperi energie perché giovedì c’è una nuova partita importante, da fare nostra”.

Belahyane alla Lazio?

Girano tanti nomi. Di mercato ne ha parlato il direttore Fabiani, dobbiamo saper gestire questa finestra di mercato ma l’attenzione va ai ragazzi che ho, al far crescere questa squadra. Non è facile migliorare questi giocatori, non dobbiamo prendere per prendere. La mia attenzione è solo rivolta lì”.

Come mai non ha schierato di recente il tandem Dia-Castellanos?

Noi abbiamo avuto davvero difficoltà numeriche. Abbiamo perso Pedro a Lecce, Noslin l’ho portato in panchina in due partite ma non era presentabile, non sta ancora benissimo. È sulla via della guarigione comunque. Abbiamo avuto altri problemi, giocatori che non si sono allenati bene. Sapete di Dia, io chiaramente se li ho li metto in campo. Ma a volte non è facile la gestione dal punto di vista delle energie spese. Per questo parlo di Vecino: non vedo l’ora di riaverlo perché con Dele ci offre alternative di poter cambiare sistema e non perdere nulla. Io voglio che questa squadra attacchi, la squadra deve fare questo calcio. Gioca con gioia e mi fa piacere, con entusiasmo necessario a fare questo tipo di calcio”.

Ibrahimovic dove pensa di utilizzarlo?

È un giovane, ha qualità importanti ed è interessante. L’ho visto in tanti ruoli, lo voglio centrare in un ruolo. Per me più che sull’esterno deve stare dentro il campo da trequartista o da mediano di qualità. Abbiamo parlato di cosa gli manca ma me lo sono fatto dire da lui, lo aspetto nel lavoro. Se mette dentro queste cose può darci una mano”.