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Twente-Lazio, Dabanovic manifesto dell’arbitraggio europeo. Ok il rosso, il rigore…

Nikola Dabanovic
Tutti gli avvenimenti da moviola nella terza giornata d'Europa League. Analizzata la direzione di gara del fischietto montenegrino Dabanović
Edoardo Pettinelli Redattore 

Primo Tempo

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Primi dieci minuti che scorrono via con il fischietto montenegrino costretto a intervenire appena in un paio di occasioni con le due squadre che partono subito molto forte. Il primo episodio chiave arriva all'11° minuto: Pellegrini imbecca perfettamente Dia, il senegalese anticipa Unnerstall che lo abbatte, rosso ineccepibile per il portiere del Twente. Al netto dell'inevitabile rosso, il metro adottato da Dabanovic è chiaro fin da subito: spazio al gioco, i fischi solo se necessari. Al 35° annullato il gol del vantaggio firmato Pedro: sanzionata la posizione irregolare a inizio azione di Vecino. Il Var però salva il primo assistente dell'arbitro dall'errore clamoroso essendo Vecino, seppur di poco, partito in posizione regolare. Il resto del primo tempo scorre via senza altro da segnalare, con le squadre che tornano negli spogliatoi dopo 5 minuti di recupero.

Secondo Tempo

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Aumenta il numero di fischi a inizio ripresa: inevitabile visto l'aumento d'intensità da parte degli olandesi che, nonostante l'inferiorità numerica, tenta il tutto per tutto. Al 63° esplode il nervosismo: Dabanovic continua a fischiare poco, con i giocatori del Twente che non prendono di buon grado il metro arbitrale del direttore di gara: van Wolfswinkel, nervoso, frana su Pellegrini e si prende il giusto giallo, il primo della gara. Gialli che diventano 2 dopo 4 minuti: van Rooij calcola malissimo i tempi e falci Pedro. Passano altri 60 secondi e i gialli diventano tre: Brun blocca la corsa lanciata di Tchaouna senza possibilità di colpire il pallone, l'epilogo è inevitabile. Al 71° arriva il giallo anche per Vlap che, dalla panchina, protesta in maniera eccessiva verso il direttore di gara. Al 74° secondo episodio chiave: Dia crossa in mezzo, velo di Tchaouna con Castellanos che anticipa Hilgers. Il contatto, seppur leggero, sembra esserci il Var però lo richiama e il fischietto montenegrino torna sui suoi passi. Rimangono comunque dei dubbi, soprattutto sull'applicazione di campo: qui si tratta di una decisione di campo, non di un chiaro ed evidente errore. Il resto della gara, seppur un po' di nervosismo, scorre via senza nient'altro da segnalare.