- Lazio News
- Calciomercato
- Rassegna Stampa
- Serie A News
- Pagelle
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
partite
Marco Baroni
Vince in ogni modo la Lazio, anche soffrendo contro un Monza arrembante ma costretto ad arrendersi di fronte a una squadra in forma smagliante. Proprio per analizzare la gara è intervenuto in conferenza stampa il tecnico biancoceleste Marco Baroni. Queste le sue parole.
Questa sosta serve anche a rimodulare gli obiettivi?
“Perché continuiamo a parlare sempre di obiettivi? Noi siamo gente che ha voglia di far bene, gli obiettivi non si cambiano mai in corsa. Si cambia il percorso. Oggi la Lazio ha fatto una grandissima partita, ho visto le ultime gare del Monza. E oggi nella loro prestazione hanno messo in difficoltà Atalanta e Milan. Oggi qui c’è stata una grande squadra che ha fatto calcio e ha tenuto il campo da squadra matura. Ha creato occasioni, è mancato il 2-0 pur avendo due o tre occasioni. Quando non la chiusi diventa difficile sempre. Ma penso che oggi la vittoria della squadra sia straordinaria per come è stata gestita la partita. Ma a me non sorprende, voi da fuori vedete giocatori bravi, io da dentro vedo uomini veri, giocatori-uomini. E questo alimenta ulteriormente la responsabilità di guidare questa squadra”.
Come mai il cambio modulo?
“Semplicemente perché ci serviva più palleggio. Noi non cambiamo sistema, ma possiamo avere un vertice basso o alto, centrocampista o attaccante. Avevamo bisogno di tenere il campo, avere il pallino sempre dalla nostra parte. Poi c’era anche l’aspetto che loro hanno questo vertice, che ho allenato ed è difficile da marcare, e due trequartisti bravi. Volevo un centrocampista cucito sui due centrali, l’abbiamo fatto bene andando ad aggredire con attaccanti e terzini. Abbiamo recuperato tanti palloni, penso sia stata una grandissima Lazio perché so che il Monza gioca bene e metterà tutti in difficoltà”.
Guarderà la classifica?
“Già fatto, così mi sono tolto il pensiero (ride, ndr). Siamo contenti per i nostri tifosi, c’è entusiasmo e vogliamo alimentarlo. Prima o poi perderemo, può accadere. Ma non sbaglieremo facilmente le prestazioni”.
È un ulteriore step questa vittoria per come è arrivata?
“Come a Torino: siamo andati in campo da grande squadra e abbiamo messo sotto la Juve per 20 minuti, poi abbiamo pagato una situazione ma da lì abbiamo imparato molto”.
Quanto è importante Pedro?
“Pedro è un giocatore infinito, un uomo immenso. Questi uomini sanno che sta bene fisicamente ed è un ragazzo che ha un senso di appartenenza alla squadra e al gruppo. L’ho visto dal primo giorno, ho avuto la fortuna di giocare con qualche giocatore importante ma sono fortunato ad allenare un ragazzo così. E credetemi, non è l’unico. E questa è la vera forza della squadra. I momenti difficili arriveranno, ma con questi requisiti si superano”.
Come ha fatto a far crescere Rovella?
“Io ho fatto un percorso provando a risolvere i problemi. Perché quando alleni squadre che si devono salvare devi risolverli subito. Poi ho provato a valorizzare i miei giocatori. Rovella è straordinario, ha capacità di mobilità e nel sapere giocare corto e lungo. Lui come Guendouzi sono due mediani. Vecino quando lo fa mi piace perché fa la mezzala-mediano: si butta ed entra dentro. Il calcio cambierà, servono i tuttocampisti, giocatori che sanno stare in tuto il campo. Io ho la fortuna di avere tre ragazzi di livello altissimo da questo punto di vista. Dobbiamo far crescere Dele, che è interessante e ha caratteristiche diverse. Siamo tutti contenti per la convocazione di Rovella in Nazionale, è un premio individuale da dividere tra tutti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA