- Calciomercato
- Squadra
- Lazio Primavera
- Lazio Women
- Coppe Europee
- Coppa Italia
- Video
- Redazione
partite
Nuno Tavares
Quarta giornata di Europa League alle porte: il turno inizierà già oggi pomeriggio, ma la Lazio sarà impegnata domani sera alle ore 21:00 allo stadio Olimpico contro il Porto. Cresce ancora il livello del test europeo dopo le vittorie dei biancocelesti contro Dinamo Kiev, Nizza e Twente, ma non cambia la voglia della squadra di continuare a volare. L'obiettivo rimane quello di ipotecare al più presto il passaggio del turno tra le prime otto, assicurandosi gli ottavi di finale ed evitando così due match. Alla vigilia della gara di domani contro i portoghesi intanto dal centro sportivo di Formello interviene in conferenza stampa Nuno Tavares. Queste le sue parole.
Domani sarà la prima vera prova difficile in fase difensiva. Ieri Fonseca ha detto che giocare in Europa è più semplice che in Italia per i meno tatticismi. Sei d’accordo?
“Non sarà una partita difensiva, noi siamo una squadra compatta e abbiamo fiducia in quello che stiamo mettendo in campo. Io penso che in realtà sia difficile giocare con le squadre che non lottano per i titoli, perché sono chiuse. Chi lotta per vincere deve vincere e quindi è più facile giocare: quando si incontrano due squadre che vogliono vincere c’è più spazio. Di test ne abbiamo già fatti: col Torino che era primo, col Milan, con la Fiorentina, L’importante è tenere i piedi per terra, essere umili e concentrati, far pallare il campo e assorbire le idee del tecnico”.
Cosa è cambiato nel rapporto con lo staff? Il gruppo unito ti ha aiutato a inserirti così bene?
“Il mio arrivo è stato reso facile dal gruppo, è fantastico e ha qualità. Bisogna credere nella squadra: senza staff e squadra non avrei questi numeri. Penso di star ripagando questa fiducia”.
Ti aspetti anche la convocazione in nazionale?
“Ci penso ma non è un pensiero costante. Se succede lo prendo con naturalezza, gioco in un club che lotta per il titolo”.
Lotito ha detto che non ti venderebbe neanche per 70 milioni, stanno arrivando paragoni con i top nel ruolo. Hai detto di ispirarti a Cancelo e Alaba: ti senti a quel livello?
“Cancelo sicuramente è un giocatore che è un piacere vedere. Ma io mi sento più Alaba perché difende e attacca con grande efficacia, e questo anche se gioca centrale. Le parole di Lotito mostrano l’affetto che hanno sempre dimostrato tutti da quando mi hanno voluto qui. Io penso sempre di poter dare di più e superare anche il livello a cui sono ora”.
Hai già affrontato il Porto, ne hai parlato con il gruppo?
“No, nessuno mi ha chiesto del Porto perché è una squadra che is conosce a livello mondiale. Lotta su tutti i palloni, è agguerrita. Si sa in tutto il mondo come giocano tatticamente e con cuore e nervi”.
Pensi siano squadre da Champions?
“Sì, sono squadre molto buone e di livello mondiale, con le qualità per stare lì. Entrambe stanno lottando per esserci nel prossimo anno, nel posto in cui meritano di stare”.
Nello spogliatoio parlate del vostro obiettivo di squadra?
“A dire la verità non se ne parla: l’obiettivo è arrivare il più lontano possibile sia in Serie A che in Europa League. È una cosa che sento io come i compagni. Siamo in fiducia, giochiamo bene. E io guardo sempre alla prima: siamo un grande club, è questione di mentalità: dobbiamo sempre guardare alla prima della classe”.
In cosa è diversa la Serie A rispetto ai campionato in cui hai giocato, considerando anche gli episodi negativi in cui sei rimasto coinvolto pur non essendo particolarmente colpevole?
“Il rosso che ho preso fa parte del percorso di apprendimento, ho imparato qualcosa. Le differenze tra i campionati? Il calcio è uguale in ogni Paese, magari cambia da squadra a squadra a seconda delle ambizioni. Il mio percorso di adattamento non si completa in cinque o sei partite, di gara in gara evolverò a livello tattico e potrò dare il massimo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA