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Di nuovo giornata di vigilia a Formello, dove la Lazio a partire dalle 16:30 sarà impegnata nella seduta di rifinitura in vista del match di domani sera (ore 21:00) contro il Porto allo stadio Olimpico. Quarta giornata di Europa League per i biancocelesti attualmente in testa alla classifica e determinati a proseguire in questa striscia positiva per ipotecare al più presto la qualificazione diretta agli ottavi di finale e saltare così due gare. Intanto, alla vigilia del match e prima dell'allenamento interviene in conferenza stampa dal entro sportivo di Formello il tecnico della Lazio Marco Baroni. Queste le sue parole.
Che esame è questo per la Lazio?
“È una partita importante, difficile, bellissima. Giochiamo contro un avversario di grandissimo livello internazionale, è un test vero che dobbiamo affrontare con una prestazione di alto livello che serve per una gara così”.
Ci dobbiamo aspettare diversi cambi?
“Noi cerchiamo di mettere in campo la formazione che sta meglio anche dal punto di vista del dispendio energetico”.
È mancata finora forse la vittoria con le big. Manca qualcosa da questo punto di vista? È un’occasione la gara di domani?
“Siamo consapevoli che abbiamo bisogno di gare con avversari importanti, perché sono queste a farti crescere e a darti spessore. Sappiamo anche che servono prestazioni di altissimo livello in cui non devi sbagliare niente sul campo”.
Avete dimostrato di sapere anche soffrire. Quanto è importante visto il match di domani?
“Credo che l’aspetto della capacità di soffrire sia legato all'aspetto di quanto ci spendiamo in campo. C’è voglia di fare questo nella compattezza, nelle distanze. La squadra sa cambiare registro della gara, non sempre puoi costruire, avere il dominio del gioco, dare pressione alta. A volte devi saper scendere e lì dentro non deve mai mancare l’aspetto di grande attenzione e pressione sulla palla. Domani ne servirà tanta contro giocatori bravi e contro una squadra a cui devi concedere poco spazio e fare molta pressione sulla palla”.
Quale differenza ha visto tra il Porto di Conceicao e quello di oggi?
“Abbiamo così poco tempo per preparare le partite, appena due giorni, che già in settimana abbiamo messo testa sulla squadra. Voglio analizzare quella attuale, è una squadra che usa bene gli esterni, ha palleggio corto e sa anche andare in verticale e in profondità con grande efficacia. Domani occorrerà una prestazione di altissimo livello: come noi con i terzini spingono molto. Mi aspetto una partita bella e aperta”.
Ha alternato i centravanti in Europa finora: possono giocare insieme? Tavares gioca? E i portieri?
“Sui portieri mi ero già espresso sapete benissimo che Ivan è il titolare, ma quando ci sono le condizioni secondo me come faccio con tutti gli altri si dà una chance a Christos. Io devo pensare che dobbiamo cresce tutti, specialmente in quel ruolo ci sono pochi spazi. Il cambio è quasi impossibile a meno che non ci siano infortuni. È una valutazione che farò in questo allenamento che manca, in ogni caso non cambiano le gerarchie. Nuno è qua, sicuramente è della partita perché l’ultima l’ha saltata per squalifica. Sulla formazione devo fare ancora qualche riflessione perché abbiamo qualche piccolo acciacco per le tante partite ravvicinate. Mancano due gare per chiudere un ciclo di sette gare in ventuno giorno: l’attenzione mia e dello staff tecnico come sanitario deve essere attenta nella gestione di queste risorse”.
Chi è più legato a questo inizio di campionato? Baroni o Tavares che si sta esprimendo al meglio?
“Viviamo di grandi opportunità. Sapevamo le qualità di Nuno, proviamo a mettere ogni giocatore nelle condizioni di rendere al massimo. Se riusciamo ad alzare le prestazioni individuali alziamo quelle di squadra. Le opportunità nella nostra professione ce le andiamo a prendere e non dobbiamo sbagliarle sicuramente”.
Che titolo darebbe alla sua Lazio? Cosa le sta piacendo maggiormente?
“È difficile ridurre a una parola o un aggettivo. Noi abbiamo tracciato una linea guida, io ho sempre cercato di proporre alla mia squadra un calcio di coraggio, fatto di lavoro ma anche emotività. Questo è un aspetto che a me piace nelle altre squadre e lo voglio anche nella mia. Ho trovato una partecipazione straordinaria, la squadra ha capito la proposta e la sta seguendo. Dobbiamo lavorare ancora tanto per creare un’identità forte. Servono partite di grandissimo livello e domani ne abbiamo una subito”.
Dopo il Cagliari aveva parlato di ambizione. Questo approccio come si riversa in una competizione come l’Europa League?
“L’ambizione torna al discorso delle opportunità. Il nostro è un lavoro meraviglioso perché abbiamo sempre dopo qualche giorno una nuova opportunità. L’ambizione non è un titolo, ma va curata ogni giorno e in ogni momento nella dedizione, nell’attenzione, nel lavoro. Questo per me vuol dire essere ambiziosi e la squadra lo deve trasformare nel lavoro, nell’attenzione, nel dettaglio, nella voglia di crescere e misurarsi. L’arrivo è lontano, ma con queste prerogative il percorso è più importante”.
Quanto è determinante giocare la gara di domani in casa?
“Lo spessore dell’avversario parla da sé: è abituato a queste partite. A noi fa piacere perché siamo davanti al nostro pubblico e aumenta il senso di responsabilità. Ma affrontiamo un avversario che non si fa intimorire dal giocare fuori casa. Credo che domani sicuramente dovremo sfruttare l’occasione non perché giochiamo in casa, che può alimentare l’entusiasmo, ma perché servirà una grandissima prestazione. Senza quella sarebbe dura”.
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