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Lazio umiliata al Dall’Ara: manita del Bologna, Italiano stravince la sfida Champions

Bologna-Lazio
Lo scontro diretto per la Champions se lo aggiudica il Bologna, manita umiliante rifilata ai biancocelesti al Dall'Ara nella sfida Champions
Stefania Palminteri Redattore 

Primo tempo

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Al Dall’Ara i ritmi della circolazione del pallone sono molto alti fin da subito. Ne risente in parte la qualità, in questo il manto erboso non aiuta. Il maltempo che si è abbattuto su tutta l’Emilia-Romagna in settimana porta le sue conseguenze. Già al 3’ Gila calcola male il rimbalzo di un pallone in verticale, Castro lo sorprende e gli passa davanti ma viene rimontato prima che possa entrare in area. Il Bologna prova da subito a prendere in mano il pallino del gioco. Lazio invece affida tante delle sue iniziative a capitan Zaccagni, che tende anche a convergere per cercare una ricezione pulita. I rossoblù nella prima parte di gara si dimostrano molto aggressivi, tanti i falli commessi dalla squadra di Italiano. Alla prima occasione passano i padroni di casa: Orsolini raccoglie un pallone rinviato corto da Romagnoli e trova Freuler, che gira velocemente da Miranda. Il terzino spagnolo ha tutto il tempo e lo spazio per controllare e disegnare una parabola tesa tra Gila e Romagnoli, tra i due centrali biancocelesti è lesto a inserirsi Odgaard che tocca con il destro, buca l’incolpevole Provedel e fa 1-0. È asfissiante il pressing uomo a uomo effettuato dal Bologna nei primi venti minuti di gara. Al 25’ si affaccia in avanti la Lazio: combinano bene Dia e Isaksen, il danese serve Vecino sulla corsia di destra. Il cross dell’uruguaiano è teso e viene deviato da Lucumì, la deviazione del colombiano non cambia però la traiettoria e il pallone viene raccolto da Skorupski. Al 29’ si ripresentano prepotentemente i padroni di casa: azione spettacolare della squadra di Italiano, Ndoye serve centralmente Castro che apre a memoria verso Orsolini. Il numero 7 rossoblù cerca ovviamente il sinistro, Marusic non legge l’intenzione e l’esterno trova lo spazio per calciare a giro di sinistro. A togliere il pallone dall’incrocio ci pensa Provedel, che fa una grandissima parata con la mano destra e manda in angolo. Al 33’ Colombo estrae il primo giallo della gara all’indirizzo di Freuler. Netto il fallo commesso su Zaccagni, veementi le proteste del Bologna. La Lazio fa fatica a mantenere il possesso del pallone e non riesce a reagire immediatamente allo schiaffo della squadra di Italiano. I biancocelesti, dopo la prima mezz’ora di gara, trovano anche lo spazio per saltare la prima linea di pressione portata dalla squadra di Italiano. Senza, però, trovare mai l’ultimo passaggio o la stoccata vincente. Ci prova soprattutto Marusic, oggi schierato all’ultimo momento da Baroni sul settore di sinistra al posto di Nuno Tavares, infortunatosi nel riscaldamento. Al 40’ ci provano gli ospiti proprio con il montenegrino: Guendouzi serve Zaccagni, che fa la sponda per Vecino, bravissimo a toccare di prima nello spazio per il numero 77 biancoceleste. Il suo tentativo mancino però si rivela qualcosa a metà tra un tiro e un cross e termina velleitariamente sul fondo. Si era liberato bene Dia sul palo opposto, dopo essere sfuggito alla marcatura di Lucumì. C’è tempo anche per un’ammonizione ai danni di Gila, che al 44’ interrompe una pericolosa ripartenza rossoblù trattenendo Ndoye in un due contro uno con Lazzari. Anche in questo caso, proteste vibranti per la decisione del fischietto comasco. Si chiude dopo un minuto di recupero la prima frazione, che ha visto la Lazio soffrire il ritmo e la pressione dei padroni di casa senza riuscire a rendersi pericolosa in avanti.

Secondo tempo

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Baroni non può che essere insoddisfatto della prima frazione dei suoi e effettua subito una variazione: fuori Isaksen, dentro Pedro. Ma la scossa non arriva ai biancocelesti, che subiscono subito il raddoppio: troppo facile per Ndoye attaccare lo spazio centrale concesso da Lazzari e compagni, lo svizzero è bravissimo a mettere in porta Orsolini. Il numero 7 rossoblù non perdona e, con uno scavetto, supera Provedel al 48’. Lo shock è fortissimo e la Lazio non fa in tempo a centrare che subisce addirittura il 3-0: Guendouzi fa partire il contropiede dei padroni di casa, Ferguson si incunea in area e serve Ndoye completamente libero al limite dell’area biancoceleste. Il piatto destro del numero 11 viene appena deviato da Gila con il polpaccio sinistro, Provedel non può far nulla. Avvio di ripresa terrificante per i biancocelesti, uno-due terribile del Bologna. Ci provano Zaccagni e Rovella a scuotere la Lazio nell’inizio di ripresa da dimenticare del Dall’Ara: il capitano combina con il numero 6 biancoceleste e gli restituisce il pallone in profondità, il cross del classe 2001 con il mancino però è lungo sia per Vecino che per Pedro. Al 57’ è lo stesso Zaccagni a suonare la carica, ma quando la Lazio non gioca bene non è neanche fortunata: il numero 10 riceve sulla trequarti, punta e salta con due finte Calabria e Freuler e calcia a girare sul secondo palo. La conclusione di Zaccagni è fantastica ma il pallone sbatte sul palo a Skorupski battuto. Un minuto più tardi è Vecino a ricevere il cartellino giallo per un duro fallo su Ferguson, nonostante l’uruguaiano avesse probabilmente anticipato lo scozzese. Al 60’ ci prova anche Calabria, che dalla destra rientra sul suo mancino e calcia senza però trovare la porta difesa da Provedel. Al 62’ Baroni prova a cambiare ancora, escono Dia e Zaccagni ed entrano Noslin e Tchaouna. Da sottolineare l’uscita dal campo del capitano biancoceleste, che saluta con una stretta di mano – forse polemicamente – Colombo, a cui sono state rivolte molte proteste dallo stesso Zaccagni su un paio di mancati fischi del direttore di gara. Al 63’ reclama il Bologna per un mancato calcio di rigore: Fabbian entra in area di rigore in possesso del pallone, Gila interviene in scivolata senza colpire il numero 80 rossoblù e altrettanto fa Guendouzi in pressione. Colombo lascia giustamente correre. Insistono ancora i padroni di casa, ancora sviluppo sulla corsia di sinistra con Ndoye che serve Miranda, bravo a trovare Castro che gira di prima verso il dischetto. Il centravanti argentino non trova però compagni in maglia rossoblù al centro. Tre minuti più tardi proprio Castro allarga sulla destra verso Orsolini, che supera in velocità Marusic e con il destro trova l’esterno della rete da posizione molto defilata in area. Ancora Bologna, ancora Castro: altra grande azione dei rossoblù, Miranda serve il centravanti dei padroni di casa che calcia verso Provedel. La sua soluzione mancina viene contrata da Gila in angolo. Allo scoccare del 75’ la Lazio capitola definitivamente: Pobega è bravissimo a soffiare il pallone a Gila, scappa sulla sinistra e serve Castro al centro dell’area. Il numero 9 fresco di convocazione con la Nazionale di Scaloni anticipa con la suola Romagnoli e mette in porta con il sinistro il gol del 4-0. Per la Lazio è una batosta e una sconfitta pesantissima in chiave Champions League. Baroni a questo punto inserisce anche Belahyane, richiamando Guendouzi in panchina. All’ 82’ Colombo grazia Vecino per un altro fallo da dietro su Ferguson. Nel frattempo, Baroni inserisce anche Ibrahimovic, ne fa le spese lo stesso numero 5 uruguaiano. All’85’ il Bologna trova addirittura il 5-0: Dominguez scambia due volte sulla sinistra con Miranda, che crossa benissimo con il mancino e trova il colpo di testa di Fabbian per la manita rossoblù. Umiliazione al Dall’Ara per la squadra di Baroni. Un minuto più tardi ci prova Tchaouna, il suo mancino è potente ma centrale e viene respinto da da Skorupski. Al 91’ viene ammonito anche Romagnoli, che lotta con Dallinga e viene sanzionato da Colombo rischiando molto. Nel recupero c’è tempo anche per un errore di Rovella, stanchissimo, a tu per tu con Skorupski. Lo scontro diretto per la Champions League lo stravince Italiano, Baroni subisce una clamorosa manita al Dall’Ara. Terrificante inizio di ripresa per i biancocelesti, che si fanno scavalcare in classifica proprio dai rossoblù a quota 53 punti in classifica, agganciando addirittura il quarto posto in classifica in attesa di Fiorentina-Juventus. Per la Lazio è un’umiliazione clamorosa, che complica e preoccupa il prosieguo del finale di stagione biancoceleste.

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