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Questa Lazio è uno spettacolo! Napoli ko per la seconda volta in pochi giorni

Michele Cerrotta
Splendida partita della squadra biancoceleste: Baroni la prepara bene senza Rovella, la squadra dimostra di saper soffrire e poi colpisce

Di nuovo faccia a faccia Lazio e Napoli, ma di uguale c’è solo il nome delle squadre. Cambiano stadio, competizione e interpreti, con appena due superstiti della sfida dell’Olimpico. Ci si mette anche la pioggia a imbizzarrire il pallone sul prato del Maradona e ad appesantire le gambe dei ventidue in campo. La partita però si stappa subito dopo pochi minuti, con McTominay che impegna un attento Provedel. I padroni di casa provano a spingere, i biancocelesti aspettano e prendono sempre più campo fino alla metà del primo tempo, quando Isaksen prova a concretizzare una buona fase di gara con una conclusione dal limite che impegna Meret.

Pochi secondi prima il giallo a Dia di un Colombo fiscale a fasi alterne: neanche tre muniti più tardi entra infatti scomposto Di Lorenzo su Tavares, ma il terzino del Napoli non viene ammonito. La partita si fa tattica, con poche conclusioni e attenzione al massimo da un lato e dall’altro. La posta in palio è alta, lo dimostra la splendida gara attenta e di sacrificio di Isaksen in ripiegamento. Allo scadere del primo tempo Guendouzi fa fallo sulla trequarti difensiva: ammonito. La punizione di Kvaratskhelia accarezza dolcemente il palo ed esce, sospiro di sollievo per la Lazio. Giallo anche per McTominay al primo pallone del secondo tempo, sei minuti più tardi lo imita Rrahmani che va inspiegabilmente a placcare Provedel.

Lo scozzese continua a essere l’uomo più pericoloso del Napoli: serve il sacrificio di Romagnoli per fermarlo in un’azione in cui erano già stati superati Gila e Isaksen. Il centrale però riceve un duro colpo al ginocchio sinistro e, dopo aver provato a stringere i denti, è costretto a dare forfait. Al suo posto Patric, poi il giallo - sbagliato - di Colombo a Castellanos che costringerà il Taty a saltare la gara con l’Inter. Su un corner di Kvaratskhelia il colpo di testa di Anguissa scheggia il palo, poi Baroni cambia l’attacco: fuori Dia e Castellanos, dentro Pedro e Noslin. Le squadre si allungano, prima McTominay calibra male il filtrante per Lukaku poi Noslin spara alle stelle il suo primo pallone.

Conte mette anche Neres per Politano, ma è Noslin a dare il via all’azione che spacca la partita. L’olandese riceve a centrocampo, prima protegge col fisico poi si libera della marcatura e sventaglia per Isaksen. Il danese riceve, punta Olivera e lo mette a sedere poi lascia partire un mancino sul secondo palo su cui Meret non può arrivare, per il vantaggio della Lazio a dieci minuti dal novantesimo. Cambia allora di nuovo Conte: dentro Gilmour e Raspadori per Lobotka e McTominay. Il Napoli si riversa all’attacco e prova gli ultimi cambi: entrano Folorunsho e Simeone per Anguissa e Lukaku, nella Lazio spazio a Lazzari e Gigot per Isaksen e Tavares. L’assalto è vano, la Lazio regge e conquista una vittoria che fa stropicciare gli occhi. E sognare diventa sempre meno vietato.