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Di nuovo Taty-Dia! La coppia di Baroni rilancia la Lazio in zona Champions

Genoa-Lazio
Una magia di Castellanos e la punta di Dia, un gol per tempo mandano al tappeto il Genoa di Vieira in inferiorità numerica per oltre un'ora
Edoardo Pettinelli Redattore 

Primo tempo

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I ritmi al Ferraris sono subito abbastanza alti. Dopo due minuti e trenta secondi il conteggio dei corner segna già un angolo per parte a causa di due errori tecnici di Lazzari e Frendrup dovuti all’intensità di circolazione del pallone. Bisogna però attendere fino al 10’ per vedere la prima occasione nel match: costruisce bene il Genoa in fascia centrale, Thorsby riceve con libertà di inventare e serve bene Pinamonti defilato sulla destra all’ingresso in area di rigore. Il centravanti rossoblù riceve dal numero 2 e controlla, quindi calcia in diagonale: tentativo rasoterra e insidioso, Mandas si distende e allunga bene lateralmente. Il primo squillo è dei padroni di casa. Prende coraggio la compagine di Vieira, che alza i ritmi della sua pressione offensiva: Frendrup va a contrasto – vigoroso, ma regolare – con Guendouzi, il mediano francese scivola e parte la controffensiva rossoblù: guida proprio Frendrup, che serve Pinamonti sulla sinistra. Stavolta l’ex Inter è costretto a sterzare centralmente per liberarsi di Gila e battere a rete, ma il suo destro appena all’interno dell’area di rigore è debole e poco angolato e Mandas molto reattivo a respingere ancora. Va così in archivio il primo quarto d’ora, poi è curioso quanto accade appena superato il primo scorcio di gara. Dalla Gradinata Nord di Marassi piove una quantità clamorosa di fumogeni e non solo, viene colpito anche Mandas e il fumo si innalza nei pressi della porta proprio di fronte al settore più caldo del tifo rossoblù. Il gioco viene interrotto per circa cinque minuti e, dopo previsto annuncio tramite messaggio letto dallo speaker del Ferraris, Ayroldi fa ripartire il gioco. Al 21’ arriva la svolta della gara. È un esordio amarissimo per il classe 2004 Otoa: Mandas trova una bella traccia in verticale per Castellanos, che elude la pressione di De Winter con un grande controllo volante e lancia Zaccagni centralmente. Il capitano biancoceleste passa davanti al danese e arriva quasi all’uno contro uno solitario con Leali, Otoa però prima allunga il braccio e lo spinge vistosamente al limite dell’area di rigore. Ayroldi è vicino e non ha dubbi: è fallo e DOGSO, per il numero 34 del Genoa è cartellino rosso. Il direttore di gara conferma la sua decisione dopo veloce silent check ed il successivo tentativo proprio di Zaccagni da fermo si infrange solo sulla barriera. L’inferiorità numerica stravolge inevitabilmente il piano gara delle due compagini e la Lazio prende molto coraggio: al 27’ Guendouzi conclude con il sinistro una tambureggiante azione da lui orchestrata nei pressi dell’area di rigore genoana dopo uno scambio con Taty Castellanos, tre minuti più tardi invece ci prova Lazzari a sorprendere Leali dai trenta metri circa con un gran destro: tiro velenoso ma non particolarmente angolato, l’estremo difensore di casa respinge alla sua sinistra senza troppi affanni. Al 32’ la Lazio passa con una magia di Castellanos: solita ricezione sulla trequarti di Zaccagni, Pellegrini sovrappone e viene premiato proprio dal capitano biancoceleste. L’ex Cagliari va al cross e trova proprio il centravanti della Selección, che sfila alle spalle di Aaron Martìn e colpisce al volo in acrobazia con il destro: impatto perfetto con il collo del piede e pallone sotto la traversa, è un gol pazzesco quello siglato da Taty Castellanos. È avanti la Lazio a Genova. Due minuti più tardi, l’ex Girona, galvanizzato dal decimo timbro stagionale in Serie A, prova a correggere in porta un cross dalla destra di Lazzari, ma ben appostato a centro area trova solo una deviazione imprecisa. Al 38’ ci prova invece Dia, che riceve spalle alla porta da Marusic e cerca di girarsi in un fazzoletto. Il senegalese trova una buona piroetta e prova a calciare verso la porta di Leali, ma il suo tentativo è centrale. Blocca il portiere rossoblù. È invece sfortunato Castellanos al 40’, sporcando un tentativo di interno destro di Guendouzi dall’interno dell’area: il tentativo del francese sembrava poter impegnare severamente Leali. Al 42’ arriva, simultaneamente, una doppia tegola per Baroni: Dia ha la peggio in un contrasto con Masini e Pinamonti, mentre Lazzari accusa un problema di natura muscolare. Quest’ultimo viene subito rilevato da Pedro, che porta Marusic a tornare a occupare le zone di campo di sua competenza. Nel frattempo, Ayroldi concede otto minuti di recupero dopo le cure prestate ai due biancocelesti. Al 49’ viene inspiegabilmente ammonito Rovella per aver, a detta di Ayroldi, giocato il pallone dopo essere stato fermato per una posizione di fuorigioco: è oltre modo fiscale la lettura del direttore di gara. Un minuto più tardi Vitinha prova la girata pericolosa al limite dell’area di rigore su un lungo lancio, il pallone termina però velleitario sul fondo. È l'ultima occasione della prima frazione al Ferraris.

Secondo tempo

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La ripresa comincia senza variazioni nei due schieramenti iniziali. Il Genoa ha ovviamente bisogno di alzare i ritmi del suo gioco per recuperare lo svantaggio, ma inevitabilmente l’inferiorità numerica porta la Lazio ad avere il pallino del possesso e cercare sistematicamente di colpire per trovare il doppio vantaggio che chiuderebbe virtualmente la sfida. Ci prova di nuovo sulla sinistra la Lazio: Guendouzi vede il taglio di Pellegrini alle spalle di Norton-Cuffy e lo cerca, il cross dell’ex Cagliari è tagliato verso l’area piccola. Decisiva la lettura di Vasquez, che anticipa Dia e Leali e salva il Genoa. Rispondono i rossoblù al 52’: bella combinazione sulla corsia mancina della squadra di Vieira, al cross viene liberato Aaron Martìn che trova Thorsby con grande libertà all’altezza del dischetto del rigore. Il norvegese impatta di prima con il piatto destro ciccando, però, il tap-in verso la porta. La Lazio insiste e si costruisce un’altra grande chance al 58’: Zaccagni libera ancora Pellegrini in fascia. Il classe 1999 sfrutta tutti i limiti difensivi di Vitinha, che di professione farebbe la punta, ed entra in area di rigore dalla sinistra: il suo cross teso stavolta passa e trova l’accorrente Rovella, che in scivolata tenta la correzione in rete. Il pallone finisce sul fondo, i biancocelesti vanno solo vicini al raddoppio. Risponde quindi il Genoa, che prova a colpire da angolo con Vasquez su cross dalla destra di Vitinha: il messicano sorprende Guendouzi, ma il suo tentativo di testa viene bloccato agevolmente da Mandas in allungo. Prova quindi a cambiare Vieira, che al 60’ inserisce il classe 2006 Venturino proprio al posto di Vitinha. Il cambio non cambia il canovaccio tattico della gara e la Lazio trova il raddoppio: grande taglio di Dia premiato da Rovella, che imbuca in fascia centrale. Il senegalese ex Salernitana riesce a liberarsi della marcatura di Vasquez e, con grande astuzia, trova un gran gol impattando il pallone di prima intenzione con la punta del piede sinistro. Leali non può nulla: Lazio avanti di due lunghezze al Ferraris, ora la vetta da scalare per i padroni di casa è altissima. Il doppio vantaggio della Lazio porta a una prevedibile girandola di cambi da entrambe le parti: Vieira inserisce Ahanor e Messias al posto di Martìn e Pinamonti, mentre Baroni richiama in panchina Dia e Rovella, che avevano appena confezionato il gol dello 0-2 ospite, e fa entrare Vecino e Belahyane. La partita del marocchino classe 2004 dura neanche tre minuti d’orologio: l’ex Hellas Verona va a contrasto con Thorsby dopo essersi allungato il pallone e lo colpisce in maniera leggera all’altezza del ginocchio sinistro. Ayroldi ammonisce correttamente, ma viene richiamato all’On Field Review da Paterna e Fabbri. Dopo la valutazione al monitor, il direttore di gara cambia la sanzione disciplinare: è cartellino rosso per Belahyane, il secondo della sua stagione. Salterà la gara contro il Parma, ovviamente. Ma restano forti dubbi sulla scelta di Ayroldi, il punto di contatto è sì molto alto ma, oltre a essere di lieve entità, è frutto di contrasto fortuito e sostanzialmente inevitabile per dinamica. All’80’ De Winter viene ammonito per un fallo in ritardo su Castellanos – anche in questo caso, la scelta di Ayroldi è molto forzata –, quindi Vieira esaurisce le proprie sostituzioni: fuori Norton-Cuffy e Pinamonti, dentro Sabelli ed Ekhator. A tre minuti dal suo ingresso in campo, l’attaccante classe 2006 ha la chance per riaprirla: Pedro gestisce male una ripartenza condotta da Zaccagni prima e Castellanos poi, quindi Messias dà il via alla controffensiva rossoblù e serve il numero 21 sulla profondità. Ekhator scatta libero sul filo del fuorigioco, serve una rimonta strepitosa di Gila per impedire al giovane italiano di colpire a rete. Eccezionale la chiusura dello spagnolo nella circostanza. All’85’ arriva un altro cartellino giallo in casa Genoa: Castellanos allunga centralmente all’indirizzo di Vecino con il sinistro, Sabelli rinviene su di lui e pesta la sua caviglia, la sanzione è quindi doverosa per il terzino di casa. All’89’ invece Baroni esaurisce i cambi a disposizione: fuori Castellanos e Zaccagni, dentro Noslin e Hysaj. Ayroldi concede quattro minuti di recupero, c’è tempo ancora per un tentativo di Frendrup dal limite su assistenza di Ekhator. Il pallone termina abbondantemente sul fondo. La Lazio supera il Genoa al Ferraris e interrompe la striscia positiva casalinga di cinque vittorie e un pareggio della squadra di Vieira. Ai biancocelesti bastano una magia di Castellanos e un gran gol di Dia per smorzare la delusione Europa League ed espugnare Marassi con tre punti fondamentali per la rincorsa alla Champions League. La squadra di Baroni aggancia così quota 59 punti e il quinto posto assieme alla Juventus, caduta al Tardini di Parma per il gol di Pellegrino. Ora la lotta per l’Europa entra davvero nel clou assoluto.

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