Non va oltre il pari a reti bianche la Lazio, fermata all’Olimpico da un Ludogorets capace di mettere il pullman davanti alla porta e di sfruttare un arbitraggio disastroso. Al termine del match il tecnico biancocelesteMarco Baroni è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole.
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Lazio-Ludogorets, Baroni: “Rigore? Incommentabile, serve spirito sportivo. Legnata a Dia e…”
Cosa ha detto all’arbitro alla fine?
“Non voglio commentare l’arbitraggio, abbiamo fatto la partita nella loro metà campo e abbiamo sei ammoniti contro due, oltre quell’episodio incommentabile. Non gli ho fatto i complimenti, serve senso di spirito sportivo da parte di un arbitro, comunque non posso gestire gli arbitraggi, nel secondo tempo abbiamo anche accelerato, prendendo la traversa. Siamo stati poco puliti nella finalizzazione, anche nei cross. Ma sono partite in cui devi segnare. Se lo fai magari finisce in goleada. Ma finché non segni… Anzi, siamo stati molto bravi dietro”.
È mancato il gioco sulla trequarti?
“Il problema è stato che giocavano 6-3-1. Ho fatto vedere le immagini alla squadra. Sono venuti a difendersi bassi, se trovi il gol cambia la partita ma non siamo stati bravi a trovarlo. Forse siamo stati lenti nel primo tempo a girare la palla, avevamo solo spazio fuori”.
A fine gara la squadra è andata sotto la Curva amareggiata come avesse perso. Si riparte da qui?
“Siamo amareggiati e delusi per il pareggio, ma abbiamo fatto una grande partita contro una squadra che non è facile da affrontare per come si chiude. Il risultato è una componente, ma la squadra deve uscire dal campo morta: questa non è un’opzione. Mi piace il clima nello spogliatoio, eravamo delusissimi. È segno buono, significa che ci fa male anche un pareggio”.
Qualcosa vi ha sorpresi nel gioco del Ludogorets?
“Non contesto la loro prestazione del Ludogorets che ha anche fatto buone partite. Oggi, però, non ha giocato perdendo anche tempo. Noi dovevamo far meglio però. Abbiamo lasciato scorrere il primo tempo, giocandolo come il secondo aumentano le chance di segnare. Ma queste partite non le vive solo la Lazio: ci sono anche finali in cui una squadra non riesce a trovare il gol. Mi dispiace per i ragazzi, ma la partita l’abbiamo fatta. Oggi viene fuori che per me difensivamente abbiamo fatto benissimo perché non gli abbiamo mai dato spazio per ripartire con i giocatori di gamba”.
I media italiani parlano di interesse per Eto’o del CSKA, ha sentito qualcosa?
“Assolutamente no”.
Che pensa di chi è uscito all’intervallo? La sensazione è che si sia data fiducia a Noslin a tutti i costi.
“Io ho cambiato tra primo e secondo tempo Pellegrini che sarebbe uscito a prescindere e area il giallo. L’ho cambiato perché al momento è l’unico terzino sinistro. Siccome avevo capito l’aria ho levato anche Tchaouna perché aveva il giallo anche lui. Gli altri cambi sono stati Vecino, che mi ha chiesto il cambio nonostante fosse programmato con Guendouzi. Poi quando ho tolto Pedro stavo togliendo Noslin, ma Pedro mi ha detto che non ce la faceva più. Questi ragazzi sono un grande patrimonio nostro, dobbiamo farli crescere. Pensate al primo Felipe Anderson. Io l’ho messo esterno poi perché non era la sua partita, senza profondità e senza spazi. Per caratteristiche fa meglio lui come Tchaouna per caratteristiche”.
L’obiettivo rimane stare nelle prime otto?
“Sì, assolutamente”.
Il rigore di oggi era netto. E questo si aggiunge a quanto succederà ad Amsterdam. Visto il rapporto con la UEFA
“A me piace rispondere alle vostre domande, ma questo non è un mio terreno. Anche noi riflettiamo su questo, ma dobbiamo rimanere sulla squadra che per me può vincere partite ad Amsterdam così come dopo. Se parlo di qualcosa di diverso poi do alibi. Invece no. A volte sbaglio io, a volte i giocatori. A volte anche i direttori di gara. Non voglio andare su tematiche che non ci portano nulla. Nel primo tempo è mancata velocità, nel secondo tempo è arrivata una buona prestazione. Poi potevamo far meglio, magari con qualche cross messo meglio avremmo segnato e avremmo cambiato la partita”.
Come stanno Dia e Vecino?
“Dia ha chiesto il cambio dopo la legnata che ha preso, aveva una distorsione alla caviglia dopo un’entrata da riguardare. Speriamo bene per domenica: non camminava. Vecino un problema muscolare”.
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