Crolla la Lazio sotto i colpi dell'Inter. I nerazzurri affondano i biancocelesti con un 6-0 senza storia. Per commentare la gara al termine del match è intervenuto in conferenza stampa Marco Baroni. Queste le sue parole.
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Lazio-Inter, Baroni: “Mai più una cosa simile. Ho sbagliato io qualcosa. Alla squadra…”
Qual è la prima analisi a caldo?
“Come ho detto mi assumo io la responsabilità della sconfitta perché la squadra ha ceduto dal punto di vista nervoso. Abbiamo perso le distanze, ci siamo disuniti e questa è una mia responsabilità. Significa che non sono stato bravo a gestire la parte emotiva di un match contro una squadra fortissima. Non puoi perdere distanze, innervosirti. Non abbiamo fatto falli, abbiamo pressato essendo lunghi. È giusto mi assuma io le responsabilità”.
Gila e Gigot come stanno?
“Li stiamo valutando. Mario non è stato bene, ha avuto nausea e giramenti di testa. Gigot dopo il colpo ricevuto non salva bene e non ce l’ha fatta a rientrare. Abbiamo aspettato un attimo, provando con i medici, ma non c’erano le condizioni per rientrare in campo”.
Rivedrebbe le scelte tornando indietro?
“La squadra ha fatto 35-40 minuti fino al gol molto bene, mettendo l’Inter nella loro metà campo e con le giuste distanze. Non era facile, loro stavano molto bassi. Ma c’era equilibrio. Dopo il rigore ho visto voglia di riprendere il risultato e la partita ma ci siamo disuniti, avevamo nervosismo e abbiamo preso il secondo gol. Dobbiamo essere bravi a crescere su questa sconfitta, che è mia responsabilità”.
Ora arriva il difficile.
“Sicuramente ci deve essere una crescita da questo. Ma se la squadra ha un cedimento nervoso devo comunque prendere atto. L’ho sempre fatto, potrei cercare alibi ma non ci porterebbero da nessuna parte. Qui non era questione di modulo, quando una squadra non ha le risorse anche fisiche dopo tante partite, va gestita l’emotività e la parte nervosa. È compito mio, sicuramente abbiamo avuto questo cedimento ed è il motivo per cui la squadra poi è stata in campo subendo troppo facilmente”.
Sono crollate le certezze dopo i primi trentacinque minuti?
“Sappiamo che le squadre davanti stanno facendo meglio di noi. L’Inter poi parla da sola. Noi dobbiamo fare un percorso per arrivare lì. Ma nelle difficoltà secondo me la squadra non ha avuto la forza nervosa ed emotiva per tenere. Ci siamo disuniti, e quando avviene con queste squadre può finire come è finita. Per forza devo assumermi la responsabilità”.
Qual è l’errore da non fare?
“Non vedo l’ora sia domani mattina per ritrovare la squadra. Queste cadute ti aiutano, trasferirò il tutto alla squadra”.
Che segnale è stato l’abbraccio dei tifosi nel finale?
“Posso solo ringraziarli, è il motivo per cui sono qui ad assumermi le responsabilità”.
C’è stato un confronto con la squadra?
“Ho detto alla squadra quello che sto dicendo a voi, queste situazioni devono farti crescere. Ho sbagliato io qualcosa nell’approccio perché siamo partiti bene ma non possiamo disunirci alla prima difficoltà. Non avverrà più”.
Zaccagni è uscito nervoso.
“Era nervoso e ha detto qualcosa al quarto uomo, l’ho mandato in panchina dicendogli di star zitto perché non c’era niente da dire”.
Come mai non è entrato Dia e non ha neanche giocato dall’inizio?
“Ha un piccolo problemino alla caviglia, non mi sembrava il caso di forzarlo. Ne abbiamo parlato ieri insieme, con i presupposti l’avrei fatto ma con queste condizioni era assurdo. Anche l’uscita di Zaccagni è per quello, dopo la contusione presa. Quando ci sono queste situazioni è chiaro che non sia facile ritornare dentro. Basta vedere l’inizio del secondo tempo, con il gol di Barella che è anche poco difendibile”.
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