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Lazio-Genoa, Gilardino in conferenza: “Siamo in emergenza. Ma la squadra di Baroni…”

Michele Cerrotta
Le dichiarazioni del tecnico dei rossoblu, intervenuto poco dopo il triplice fischio del match direttamente dalla sala stampa dell’Olimpico

Deve arrendersi alla Lazio il Genoa di Alberto Gilardino, sconfitto per 3-0 dai biancocelesti allo stadio Olimpico. Al termine del match proprio l'allenatore rossoblu è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.

Era impossibile chiedere di più al Genoa?

Abbiamo iniziato bene, dovrà rivedere la gara. Siamo rimasti nella gara fino al secondo gol della Lazio, abbiamo fatto un ottimo inizio di secondo tempo. I ragazzi hanno dato tutto, ho dovuto fare scelte obbligate come Thorsby davanti, che ha fatto una gara di battaglia, seconde palle e corsa. Ekhator è un 2006, deve fare i passi giusti nel campionato. Per quanto riguarda le risorse dall’inizio o in corso siamo in emergenza, è un dato di fatto. Ma i ragazzi sono stati dentro la partita per 70-75 minuti. Poi il secondo e il terzo gol possiamo e non abbiamo prenderli così facilmente”.

Quanto può spostare Balotelli?

Non può risolvere da solo i problemi del Genoa. Sarà fondamentale la squadra. Se lui arriva col fuoco per mettersi a disposizione della squadra e dell’ambiente può e deve essere un valore aggiunto. Ma di sicuro non può risolvere da solo, viene da un periodo di inattività dalle gare. Speriamo possa essere presto al top”.

Cosa preoccupa di più? Cosa ti dà ottimismo?

L’incazzatura della sconfitta, ma non la tristezza. Sappiamo che quest’anno abbiamo una missione difficilissima, ma sono convinto che pian piano rivedremo la luce. È normale che la squadra abbia bisogno di fiducia e consapevolezza, attraverso prestazioni e risultati. Dobbiamo continuare a lavorare, pensando giorno per giorno. Tra cinque giorni siamo in campo, manca poco”.

Come sta Ankeye? Cosa manca?

Dobbiamo lavorare, avere cura dei dettagli ed essere precisi. Ankeye ha preso un colpo alla caviglia, Norton-Cuffy è uscito con un problema al flessore a fine gara. Tutti arrivano da lunghi periodi di inattività. I cambi sono stati in base a chi ho, ma non posso recriminare per quanto dato in campo. C’è da migliorare, da avere cura dei dettagli ed essere precisi e ordinati”.

Come sta Pereiro? Cosa ha detto Balotelli?

Sta facendo una mini preparazione, perché ha bisogno di lavorare. Sarei un pazzo se lo facessi giocare ora, ha bisogno di mettere benzina in corpo. Balotelli ha una storia che parla da sé, non può risolvere i problemi da solo. Conta la squadra, come reagirà. Lui ci può dare personalità, ci può scuotere. Ma anche lui dovrà essere messo nelle giuste condizioni”.

L’atteggiamento a quattro ti soddisfa?

Non è il modello tattico che conta. Abbiamo vinto e perso a cinque, a quattro. È la precisione, il dettaglio, la condizione mentale. Questo fa la differenza. Siamo chiamati davvero a una grande impresa. Sono cosciente del momento di difficoltà ma all’interno di questo dobbiamo aggrapparci a qualsiasi tipo di situazione positiva, mantenere alto l’umore e far sentire importanti i ragazzi. E prepararci per la prossima gara”.

Come si sente per il futuro?

Dovreste chiederlo alla società, che ha il diritto di fare ogni considerazione in merito. Io e il mio staff lavoriamo giorno e notte. Ora anche nelle difficoltà sto dentro, lavoro e sicuramente voglio dare il mio contributo al 110% per provare a tirarci fuori da questa situazione”.

Che Lazio ha visto? Dove può arrivare?

Ha un DNA forte, con giocatori di uno contro uno che fanno la differenza. Quando hai esterni forti come quelli della Lazio che ti danno superiorità numerica puoi mettere chiunque in difficoltà. Baroni ha fatto la gavetta, si è meritato questa grande panchina e sta facendo ottime cose”.