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Lazio-Como, Fabregas: “Meritavamo la vittoria, è mancata maturità”

Michele Cerrotta
Le parole dell'allenatore dei lombardi, intervenuto dopo il triplice fischio del match direttamente dalla sala stampa dello stadio Olimpico

Il Como strappa un punto alla Lazio all’Olimpico. I biancocelesti, visibilmente stanchi e ancora una volta costretti a pagare le proprie ingenuità, ripartono a metà dopo il derby. Al termine del match è intervenuto in conferenza Cesc Fabregas. Queste le sue parole.

Come lascia l’Olimpico?

Vado via arrabbiato per il risultato, era una gara da vincere. Sono due punti persi, ma sono orgoglioso e contento della performance. Siamo una squadra giovane che sta facendo passi avanti, era la prima volta all’Olimpico per tanti. Una performance simile non era semplice, oggi vincere non è facile con nessuno, a maggior ragione contro una squadra simile nonostante le assenze. L’importante è continuare a fare passi avanti e dare continuità alle prestazioni, oggi è mancata maturità nell’ultima parte di gara. Loro potevano vincere solo in contropiede, Baroni è stato bravo con i cambi per provare a metterci nella situazione di subirlo”.

Come sta Nico Paz?

Non bene in questo momento, ma dobbiamo aspettare”.

Che prova ha fatto Butez?

Buona partita, aveva due allenamenti. Ora vogliamo portare gente affine al nostro calcio, che lo abbia nel sangue. Intelligenti e con personalità, fare quello che chiedo non è semplice”.

Quanto manca al calcio italiano per crescere?

Non sono qui per giudicare, qua in Italia però conta forse solo il risultato. Io non la vedo così, per quanto sia arrabbiato per il risultato. Ma io voglio giovane con fame e personalità, con talento e intelligenza. Oggi i dati che abbiamo mostrano tante cose. Io vivo il calcio per crescere, non ha senso lavorare in settimana e venire qui con paura”.

Pensando alla gara di andata, stanno crescendo più i giocatori o Fabregas?

Entrambe. Lo dico sempre, sto crescendo tanto giorno dopo giorno, non ho mai avuto la fortuna di andare in giro a imparare dagli allenatori. Mi sono subito buttando dentro, prima con la Primavera e poi con la squadra. Imparo ogni giorno da questo gruppo, sono fortunato. Voglio gente con fame e cattiveria”.

Che impatto hanno avuto i nuovi?

Positivo. Dopo due allenamenti era impossibile chiedere di più. Mi piace molto lavorare con questi giocatori”.