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Marco Baroni
Vince ancora la Lazio. Di voglia, coraggio, grinta e cattiveria. Una vittoria da grande, quella arrivata all'Olimpico contro il Cagliari. Al termine del match, allora, il tecnico biancocelesteMarco Baroni è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole.
Vincere una partita così quanto conta? Cosa non le è piaciuto?
“Sentivo che la squadra aveva bisogno di sostegno. È stata una gara buona, dopo il vantaggio iniziale abbiamo perso qualcosina e tra primo e secondo tempo ho cambiato Noslin non per penalizzare lui, che stava giocando come i compagni, ma per mettere più palleggio. La squadra è rientrata e ha fatto 20-25 minuti molto bene prendendo in mano la partita. Ci siamo alzati, creando occasioni. Il Cagliari ha fatto un tiro in porta e ha segnato con una deviazione. Ma è una squadra ostica, allenata bene, con giocatori particolarmente attenti. Hanno giocato con corsa e determinazione. In gare così occorre dare tutto, faccio i complimenti ai ragazzi perché se non ti spendi con tutto quello che hai non le porti a casa queste gare”.
Pensa siano state patite le fatiche dei tanti impegni ravvicinati? Lei ha fatto la partenza record nella storia della Lazio. Quando si può parlare di Champions?
“Noi siamo in lotta con noi stessi, rinnoviamo a noi stessi la sfida più bella. Siamo ambiziosi noi, la piazza, i calciatori. Io stesso sono particolarmente ambizioso. I numeri e la classifica ci fanno piacere, molto. Ma contano solo in fondo. Al momento ci teniamo una squadra che può crescere. Dobbiamo farlo, abbiamo dei giovani che stanno facendo bene e possono darci ancora di più. Al momento ci teniamo la classifica, ci fa piacere, ma ora dobbiamo recuperare velocemente verso una gara importante e fondamentale contro una grande d’Europa. Nella prima conferenza dissi che l’obiettivo è migliorare quanto fatto lo scorso anno. Quindi ci proviamo di certo, ma sarebbe un errore alzare l’asticella ora. C’era tanta pressione esterna anche oggi. Io tengo la squadra inchiodata su lavoro e impegno, se ora pensassimo di star facendo bene crolleremmo di sotto. Ci teniamo l’entusiasmo che ci fa piacere, ma si può crescere solo attraverso le prestazioni”.
Le è piaciuto Pellegrini?
“È un ragazzo che ha tante qualità, ma bisogna prenderlo di testa. L’ho fatto dall’inizio, perché lui ha un potenziale che ha volte purtroppo, quando i giocatori si sentono poco coinvolti, tendono a non utilizzare. Lui se gioca con ritmo, dedizione, attenzione e aggressività è un giocatore forte”.
Che vantaggio ha dato il cambio all’intervallo?
“Il 4-2-3-1 non è facile da tenere, soprattutto in partite ravvicinate. Ci porta a giocare in verticale, ma oggi secondo me non c’erano le condizioni per farlo. Quindi i tre centrocampisti ci hanno dato subito una tenuta della partita diversa. Dovevamo arrivare dentro l’area non verticalizzando ma attraverso la manovra e la squadra l’ha fatto molto bene. Devo fare i complimenti ai ragazzi”.
Come sta Patric?
“Ha iniziato la settimana con un piccolo fastidio, oggi abbiamo provato ma abbiamo deciso di non rischiare. Ha già fatto un esame strumentale ed è a posto. Quindi non escludo possa recuperare per giovedì, è stato più una precauzione”.
Quanto ha bisogno dei calciatori più indietro?
“Castrovilli ha bisogno anche di fiducia, l’aspetta da me. Oggi ha avuto un piccolo problemino, adesso vediamo in settimana. Ma credetemi, sta bene: non vedo l’ora di poterlo utilizzare. Abbiamo già parlato dell’esclusione dall’Europa, ma è un giocatore che sta bene. Gli altri sono ragazzi che hanno bisogno di un percorso, lo stanno facendo. Per esempio Tchaouna per me è forte, se tira fa gol. Ma si sta costruendo il ruolo, non ce l’ha cucito addosso come Zaccagni. Quando vi dico di Dele-Bashiru è la stessa. Questi ragazzi hanno bisogno di comprendere ma lo faranno perché lavorano”.
Che vittoria è stata?
“Oggi una prestazione matura, lo sapevamo e li ho preparati. Il gol pronti-via qualcosa ci ha levato, questa squadra non deve mai perdere il filo. Difficilmente vinceremo partite che non meritiamo, oggi abbiamo meritato perché abbiamo creato nelle difficoltà che ci ha creato l’avversario. Ci sono stati in campo giocatori con tanta presenza fisica, di attenzione. Sono gare complicate, aver concesso pochissimo all’avversario e aver vinto è importante”.
Bisognava chiuderla sull’11 contro 9?
“Non possiamo fare sempre tre o quattro a zero, ma c’erano i presupposti. Oggi c’era tanta voglia, guardate il bellissimo atteggiamento di Guendouzi quando uscito. Era incazzato, ma mi fa piacere. Gliel’ho detto: voglio giocatori così, che vogliono sempre stare in campo. È questa la bellezza”.
Che partita ha fatto Lazzari?
“Ha fatto bene, ma era al rientro e può fare di più. Lo sappiamo. È essenziale la condizione fisica per lui, ci volvevano trenta giorni per recuperare ma lui e lo staff sanitario sono stati molto bravi e ha bruciato i tempi. Oggi l’ho forzato, per me ha fatto bene ma gli serve tempo per ritrovare la condizione che aveva prima”.
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