Buona la settima per la Lazio. I biancocelesti ripartono da dove si erano fermati, battendo 3-0 il Bologna allo stadio Olimpico. Al termine del match è intervenuto in conferenza stampa il tecnico della LazioMarco Baroni. Queste le sue parole.
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Lazio-Bologna, Baroni: “Prestazione di alto livello, questo è il calcio che voglio. La classifica…”
Cosa la rende più felice stasera?
“Con la sosta sono rimasto qui ad allenare dodici-tredici che sono andati in campo perché era giusto dopo la mancata gratificazione della nazionale. Abbiamo lavorato forte, gli ultimi sono arrivati giovedì. Oggi abbiamo lavorato di mentalità, la squadra è entrata con una mentalità importante, che il Bologna ha patito forte. L’avevamo preparata conoscendo come giocavano loro, sapevamo che con la pressione li potevamo mettere in difficoltà. Oggi devo fare i complimenti alla squadra per la mentalità vista. Non era facile affrontare questo Bologna, considero Italiano uno degli allenatori più bravi”.
Sta provando a portare tutta la squadra allo stesso livello. A che punto è?
“Ieri nell’ultimo allenamento sono andato in difficoltà perché ho visto giocatori che stavano benissimo. Il pensiero di non partire 4-2-3-1 è per quello che aveva passato Dia e per l’arrivo all’ultimo di Castellanos. Anche Pedro è stato poco bene, Isaksen in nazionale. Ma ieri ho visto una squadra che mi ha fatto pensare che chiunque in campo avrebbe fatto bene. La squadra ha convinzione, gioco, fa piacere. Soprattutto per i tifosi: per noi conta vincere ma è importante giocare bene. Se la squadra fa bene spesso ti avvicini alla vittoria”.
Questo 4-3-3 scricchiola un po’ rispetto al 4-2-3-1?
“No, oggi erano un po’ sporchi alcuni attaccanti e so anche i motivi. Non è facile fare viaggi intercontinentali e poi essere al top. Per me abbiamo fatto bene anche in parità numerica, abbiamo sbagliato qualcosa nella rifinitura che di solito non sbagliamo. Volevo togliere loro i riferimenti, ha lavorato benissimo Pedro che spesso è venuto a fare il centrocampista. Così Zaccagni. Nel primo tempo abbiamo sbagliato sempre un po’ la rifinitura, è mancato il gol subito per questo. Ma sono molto contento della prestazione della squadra”.
Quanto è importante che la Lazio giochi un po’ a fari spenti rispetto alle altre del gruppone di testa?
“Le classifiche non si guardano. Voglio che la squadra cresca ancora forte nell’identità. Dobbiamo fare un bel calcio dinamico, di mobilità. Serve questa mentalità, vincere il più possibile. I momenti difficili arriveranno, ma se hai creato un identità forte li superi questi momenti”.
È il suo tipo di gioco a esaltare la qualità dei giocatori?
“Non so dirlo. Come ho detto dall’inizio a me piace un calcio di mobilità. Perché devo mettere Rovella basso o Guendouzi mezzala? Ora si va verso il tuttocampista, giocatori che si muovono. Più riferimenti do all’avversario e più è facile. Anche la mobilità delle punte per me è un valore. Se volgiamo fare un calcio come il nostro ci servono giocatori che si muovono e noi qui li abbiamo. Quando dicono che alcuni giovani devono crescere è perché devono mettere ancor di più questo aspetto”.
Come sta Romagnoli?
“Aveva preso una forte pallonata sul polpaccio, penso sia una contusione ma tra primo e secondo tempo mi ha detto che si stava indurendo e non mi sembrava giusto rischiare”.
Ci fa un quadro su Tavares?
“Nuno ha una cosa piccola. Noi abbiamo uno staff sanitario di altissimo livello, si è visto anche con i tempi di Lazzari. Sicuramente non perderà molte partite”.
Dia, Castellanos e Zaccagni come stanno?
“Zaccagni ha preso una forte contusione sul quadricipite. Dia sta bene, è passato tutto”.
È mancato qualcosa nell’occupare l’area di rigore?
“Il Bologna ha difeso molto bene, erano stretti e vicini. Sono una squadra forte, penso avesse perso una sola partita prima di oggi in campionato. Non è facile giocare contro queste squadre che sanno cosa fare bene in campo, portano pressione e vengono a prenderti. Ti danno pochi spazi. Per questo ho parlato di qualità che è mancata oggi nell’ultima rifinitura. Ma per il resto la squadra ha sviluppato un calcio di grandissima personalità, sono contento”.
Ha la sensazione che tremino le gambe agli avversari vedendovi giocare?
“Noi lavoriamo per attaccare. Faccio pochissimo lavoro difensivo perché credo che ci si difenda attaccando. Il centrocampista in più ci dà palleggio, ma è normale: dobbiamo comandare il gioco e stare alti. Non siamo una squadra che deve stare avanti la propria area di rigore, dobbiamo difenderci attaccando”.
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