partite

I calci di rigore condannano la Lazio: il sogno europeo si infrange sul Bodo/Glimt

Lazio-Bodo/Glimt
La Lazio rimonta il Bodo, ma Helmersen rimanda tutto ai calci di rigore: sbagliano tre biancocelesti e il sogno europeo si infrange ai quarti
Edoardo Pettinelli Redattore 

Primo tempo

—  

All’Olimpico la Lazio prova subito ad aggredire il Bodo/Glimt sulle ali dell’entusiasmo dopo la veemente carica dell’Olimpico, soprattutto a causa del doppio svantaggio registrato all’Aspmyra Stadion. L’eccezionale contorno composto dal pubblico di fede biancoceleste lascia subito spazio al campo: al 2’ reclama subito la Lazio per un mancato fischio di Siebert per un evidente fallo su Zaccagni. I norvegesi ripartono subito e arrivano al tiro con Evjen in fascia centrale, ma il suo mancino rasoterra viene bloccato senza particolare affanno da Mandas. Sarà il primo di tante decisioni discutibili prese dal direttore di gara tedesco nella prima frazione, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle sanzioni disciplinari. Sembra partire meglio il Bodo/Glimt, che al 5’ arriva quasi a concludere da dentro l’area piccola dopo una strepitosa combinazione a tre che libera Bjorkan. Il numero 15 arriva con il passo lungo e, a tu per tu con Mandas, suggerisce al centro, ma trova una provvidenziale chiusura di Romagnoli. Provano subito a rispondere in contropiede i biancocelesti, Castellanos supera Gundersen e prova a servire Isaksen all’ingresso in area di rigore. Il danese viene però rimontato all'ingresso in area e il pallone arriva docile da Haikin. La Lazio trova progressivamente campo e prova quindi a prenderselo, cercando di costringere i norvegesi nella loro area di rigore. Ci prova Pedro a scardinare la retroguardia ospite, al 15’ trova spazio tra centrale e terzino della catena mancina di Knutsen – sarà una costante per tutto il primo tempo – e viene imbeccato bene da Lazzari. Il cross rasoterra del canario, però, non trova compagni in maglia celeste pronti a ribadire in rete. La Lazio ora prova a stabilirsi regolarmente nella metà campo dei norvegesi. E al 21’ trova anche il vantaggio: pallone recuperato da Lazzari ai danni di Hauge, Gundersen prova a rinviare ma il pallone carambola e arriva sui piedi di Isaksen. L'esterno danese riparte e arriva in area, scivola al duello con il numero 6 e riesce a servire Taty Castellanos, che di tacco infila Haikin. Svantaggio dimezzato all'Olimpico, che è una bolgia e prova trascinare la Lazio alla rimonta. Un minuto più tardi arriva la prima sanzione del match: Rovella trattiene Blomberg sulla trequarti, Siebert comanda fallo e giallo all'indirizzo dell'ex Juventus. Dalla successiva punizione arriva un colpo di testa dello stesso Blomberg ben appostato a centro area, Mandas blocca senza troppe difficoltà. Risponde quindi la Lazio: prima Mandas trova una traccia verticale favolosa per Isaksen, che scappa via sulla destra ma non trova la battuta a rete. Il numero 18 tentenna e serve a rimorchio Castellanos al limite dell'area, il suo destro termina alto sopra la traversa. Poi ci prova anche Pedro: Castellanos batte velocemente una rimessa laterale verso Isaksen, che di testa sponda verso il canario. Il suo destro al volo termina ancora alto sopra la traversa. Al 38’ arriva doppia chance enorme per la Lazio. Grande iniziativa di Zaccagni, che taglia il campo trovando Isaksen aperto sulla corsia di destra. Il danese cerca Pedro in sovrapposizione centrale, il canario cerca un'altra volta il rimorchio ma non trova compagni pronti a ribadere in rete. Si lamentano Zaccagni e Castellanos, che avevano aggredito la porta di Haikin. Il Bodo/Glimt prova quindi a ripartire, ma Lazzari recupera subito in maniera veemente su Berg. Il terzino, al limite dell'area, prova il mancino ma sparacchia alto. Si lamenta l'Olimpico, c'erano almeno due compagni in maglia celeste meglio appostati e liberi da marcatura al centro dell'area. L’ultima occasione di marca biancoceleste nella prima frazione capita sulla testa di Zaccagni: Gila sradica il pallone dai piedi di Bjorken e prova il cross a raccolta su un calcio d'angolo, sul pallone si avventa Zaccagni che colpisce di testa. Sfera che scheggia la traversa e termina fuori, la fortuna non sembra essere amica della Lazio finora.

Secondo tempo

—  

Nessuna variazione per Baroni e Knutsen alla ripresa, che sembra seguire il copione della prima frazione. La Lazio prova a schiacciare con forza i norvegesi nella loro area di rigore per completare la rimonta. Nel frattempo, Siebert prosegue nella sua particolare gestione del match: Guendouzi prova a sfondare sulla destra e viene steso dall'ennesimo fallo di Bjorkan, che anche stabvolta viene appena redarguito dal fischietto tedesco. La Lazio insiste alla ricerca del raddoppio, l'Olimpico è una bolgia assordante. Al 50' una clamorosa carambola che libera Pedro al limite dell'area di rigore, l'ex Barcellona serve Isaksen al centro dell'area. Il danese viene rimontato da Bjorkan al momento della battuta a rete. Poi, tre minuti più tardi, capita un'altra grande chance sui piedi di Zaccagni. Un angolo dalla destra viene raccolto da Pedro, che crossa verso il centro dalla sinistra: il capitano biancoceleste colpisce al volo con il mancino, ma il tentativo è centrale. Haikin blocca con difficoltà e salva il Bodo/Glimt. Knutsen corre quindi ai ripari e inserisce Met al posto dell'eroe dell'andata Saltnes. L'Olimpico si lamenta per la perdita di tempo del numero 14. Al 56' viene ammonito Knutsen per aver allontanato un pallone mentre Rovella provava a recuperarlo per far ripartire velocemente il gioco. Siebert è quindi costretto a redarguire il tecnico ospite e a dividere le parti, con il mediano biancoceleste indemoniato nei confronti dello stesso. Al 62' gli ospiti hanno la chance per pareggiarla: la Lazio si fa prendere d'infilata e Hogh viene liberato al tiro da Saltnes in are. Mandas salva con un miracolo e manda in angolo. Un minuto più tardi Pedro prova un tiro impossibile su un cross tentato da Zaccagni, Haikin viene colto di sorpresa e respinge come può in angolo. Nella circostanza viene ammonito Evjen per proteste per un precedente contatto in area biancoceleste. Al 64' Castellanos fallisce una chance monumentale: Taty riceve da Pedro in area dopo uno svarione della retroguardia ospite e si libera al tiro facendo scivolare Bjortuft, ma anche l'argentino scivola al momento della battuta a rete. Haikin ringrazia e blocca in due tempi. Due minuti più tardi ci prova anche Zaccagni, liberato al tiro in area da Guendouzi: sul pallone si avventa Haikin, che riesce a sporcare e recuperare il pallone. Baroni prova quindi a cambiare qualcosa: Nuno Tavares e Dia rilevano Marusic e Pedro al 68'. Due minuti più tardi ci prova ancora Castellanos: Isaksen sfida Bjorkane crossa con il destro, il centravanti argentino prova l'avvitamento ma manda alto sopra la traversa di Haikin. Ci prova quindi Lazzari, che spreca però un buon cross di Nuno Tavares sporcato dalla retroguardia giallonera e spara altissimo a raccolta sullo spigolo destro dell'area ospite. Al 75' varia ancora Knutsen: fuori Hogh - che lascia la fascia di capitano a Berg - e Blomberg, dentro Maata e Helmersen. Quest'ultimo si fa ammonire appena due minuti dopo l'ingresso sul terreno di gioco per un fallo in ritardo evidente su Zaccagni ai venticinque metri: del calcio di punizione si incarica Zaccagni: buon destro a giro del numero 10, Haikin è però attento e manda in angolo. All'80' il neo-capitano Berg viene poi ammonito da Siebert per un netto fallo su Nuno Tavares sul lato sinistro della trequarti offensiva biancoceleste. La Lazio sembra aver esaurito la proprio spinta ma ci prova con le ultime energie a disposizione. Baroni cambia ancora e inserisce prima Vecino e Tchaouna per Rovella e Isaksen, quindi Noslin per Zaccagni all'88'. Knutsen nel frattempo toglie dal campo uno stremato Evjen per far posto a Moe. La Lazio prova il disperato assalto finale, prima però il Bodo/Glimt ha la chance per pareggiare: Hauge sfugge a Lazzari sulla sinistra e crossa, Helmersen gode di grandissima libertà al centro dell'area piccola e colpisce a botta sicuro. Per fortuna della Lazio, però, sulla traiettoria c'è Mandas, che blocca la sfera salvando - di nuovo - la Lazio. Le leggi del calcio sono poche ma molto chiare e la Lazio approfitta del gol sbagliato dai norvegesi. Vecino corregge centralmente un calcio d'angolo battuto da Nuno Tavares dalla sinistra e trova Romagnoli, che a sua volta spizza in area piccola e trova il tap-in vincente del neo-entrato Noslin. L'olandese pareggia i conti al 95' e l'Olimpico esplode in un urlo sofferto e liberatorio, mandando la sfida ai tempi supplementari. Prima, però, i norvegesi provano ancora a spaventare i biancocelesti: Helmersen prova la conclusione dal limite, Guendouzi sporca con il polpaccio destro e il pallone termina di poco alla destra della porta difesa da Mandas.

Tempi supplementari

—  

La prima occasione dei tempi supplementari è di marca ospite, Helmersen prova a correggere in porta un batti e ribatti senza fine al limite dell'area di rigore biancoceleste. Il tentativo del numero 21 ospite, però, termina docile tra le braccia di Mandas. Un minuto più tardi arriva una clamorosa tegola per Baroni: Nuno Tavares si fa male al rientro dallo stop che lo aveva costretto a uscire al Gewiss Stadium contro l'Atalanta, il portoghese si ferma di nuovo e costringe il tecnico biancoceleste al cambio: al suo posto entra Hysaj. La stanchezza è palpabile all'Olimpico, le due squadre ora faticano a riproporre l'intensità vista nei tempi regolamentari. Ma la Lazio trova la forza di ribaltare il Bodo/Glimt al 100': azione reiterata della Lazio, con Guendouzi che insiste sulla corsia mancina e crossa in area piccola. Dia è più lesto di tutti e approfitta della disattenzione generale del Bodo/Glimt, anticipando Gundersen e infilando il gol della rimonta biancoceleste. Un minuto più tardi Siebert ammonisce Sjovold per un fallo in ritardo netto ai danni di Castellanos. Knutsen quindi cambia ancora, inserendo Sorli al posto di Bjorkan. Il primo tempo supplementare termina dopo due minuti di recupero, prima però Vecino manda a lato di testa su un buon calcio d'angolo battuto da Tchaouna.

Alla ripresa dei tempi supplementari cambia completamente il canovaccio tattico della gara. Ora è il Bodo/Glimt a dover rincorrere la Lazio per provare a equilibrare l'aggregato del doppio confronto tra biancocelesti e norvegesi. Knutsen inserisce quindi Jensen al posto di Bjortuft, entra quindi un centrocampista offensivo per un difensore centrale: il Bodo/Glimt cerca il tutto per tutto nel quarto d'ora finale. Apre il quarto d'ora supplementare un tentativo del capitano ospite Berg, che raccoglie un disimpegno maldestro da parte di Guendouzi e calcia d'interno sul secondo palo: il pallone finisce fuori di circa un metro rispetto al legno alla destra di Mandas. Viene quindi ammonito Dia, che stende Sjovold in ripartenza. Al 110' arriva la beffa per la Lazio di Baroni, Helmersen pareggia i conti. Berg approfitta di una Lazio passiva, che non riesce a liberare la propria area, servendo Maatta. Il cross dalla sinistra del numero 25 raggiunge proprio il numero 21, che incorna al centro dell'area e infila Mandas per il 3-1. Tutto da rifare per la Lazio all'Olimpico. La Lazio non ne ha più e termina anche il secondo tempo supplementare. Prima, però, viene espulso proprio l'autore del pareggio Helmersen: prima colpisce Romagnoli con il gomito e viene ammonito da Siebert, poi qualche parola di troppo all'indirizzo del direttore di gara gli costa la via degli spogliatoi. Servono quindi i calci di rigore per decidere la contesa tra biancocelesti e norvegesi.

La sequenza dei calci di rigore, purtroppo, vede prima gli errori dal dischetto di Tchaouna e di Noslin - autore di un'esecuzione abominevole dagli undici metri -. Berg sbaglia il rigore che manderebbe il Bodo/Glimt ai quarti, ma Castellanos risponde battendo centralmente il calcio di rigore e non pareggia i conti: il sogno europeo della Lazio si infrange sul Bodo/Glimt di Knutsen, che in semifinale troverà il Tottenham che ha battuto l'Eintracht Francoforte.