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Impreciso e incoerente: disastrosa la serata di Fabbri. Ma la topica è del Var
Primo tempo
—Subito lavoro per Fabbri, il fischietto di Ravenna non fischia fallo su una sponda di Tchaouna che dà il via a una pericolosa iniziativa guidata da Dia. Il fallo è arrivato in una zona non pericolosa del campo, il direttore di gara non ammonisce a fine azione dopo il vantaggio. Diversa l’interpretazione su un contatto tra Zaccagni e Asslani al 14’: il capitano biancoceleste anticipa il centrocampista nerazzurro. Dal contropiede biancoceleste non scaturisce nulla e il fischietto romagnolo stavolta estrae correttamente il giallo per il numero 21 dopo veementi proteste di Zaccagni. Reclama, invece, l’Inter al 16’, Tchaouna arriva in ritardo su Bisseck, Fabbri ravvisa un semplice fallo. Rischia, invece, Gigot che viene a contatto con Arnautovic su un lungo lancio, corretto in questo caso però il mancato fischio di Fabbri. Svista abbastanza grave, invece, su un presunto fuorigioco fischiato ad Arnautovic: l’attaccante era partito dalla sua metà campo. Al 28’ Gigot anticipa Taremi, l’iraniano rifila al difensore un pestone sul tallone. L’intervento è giudicato fortuito e Fabbri lascia correre. Il primo errore grossolano di Fabbri arriva al 33’: Isaksen riparte in fascia centrale, Zielinski lo stende e il giallo sembra inevitabile. Ma il direttore di gara ravvisa simulazione e ammonizione per il danese, dalle prime immagini è evidente la svista di Fabbri. Ma Fabbri prosegue con gli errori: Taremi prova a ripartire dopo un calcio d’angolo biancoceleste, cade in una morsa regolare di Pellegrini e Zaccagni e trattiene il pallone con la mano. Fabbri non vede l’irregolarità, l’azione prosegue e ne fa le spese Pellegrini. Il suo fallo su Frattesi è netto, ma l’ammonizione comminata è assolutamente eccessiva e non trova fondamenta. Il pallone si trovava infatti sulla trequarti difensiva dell’Inter e non c’erano presupposti per colpire la Lazio. Al 39', sul gol spettacolare di Arnautovic, arriva la topica clamorosa: sulla conclusione fantastica a raccolta dell'angolo del numero 8 il fuorigioco di de Vrij, che ostacola la visuale di Mandas, è netto. Dalla sala Var non arriva comunicazione, il duo Chiffi-Aureliano non rettifica l'errore di campo. Svista comprensibile in campo, non pazzesca come quella proposta dai colleghi di Fabbri, non una novità nella disastrosa stagione dell'AIA. Menzione doverosa, inoltre, per una trattenuta fallosa di Dumfries al braccio sinistro di Rovella, ovviamente non ravvisata dalla squadra arbitrale diretta da Fabbri. L’Inter protesta ancora al 43’, Zaccagni protegge palla sulla propria trequarti e colpisce involontariamente Frattesi in volto. Fabbri è mal posizionato anche nella circostanza e fischia un successivo fallo sul numero 10.
Secondo tempo
—La seconda frazione è più tranquilla dopo il disastro combinato sul fuorigioco non fischiato a de Vrij sul gol di Arnautovic. Nella ripresa si ripropone il duello tra Gigot e Taremi, il centrale francese anticipa nuovamente l’iraniano che pesta nuovamente il piede del numero 2. Fabbri non vede – di nuovo – il fallo del centravanti, che meritava almeno una sanzione tra i due interventi divisi per frazione. Fabbri prosegue la sua ‘serata no’, prima fischia un fallo contro la Lazio per una trattenuta reciproca tra Dumfries e Nuno Tavares, poi sulla situazione successiva non ravviso un fallo evidente ai danni di Rovella. Corretta, invece, la valutazione sul calcio di rigore assegnato all’Inter: netto il fallo di Gigot su Correa, giusto anche il giallo comminato al francese per la vicinanza con la porta di Mandas. Ammonito, nella circostanza, anche il connazionale Guendouzi per proteste. Ammonito, poi, anche Ibrahimovic, al suo esordio assoluto con la maglia biancoceleste: giusta la decisione. La Lazio protesta ancora all’85’, ma il fallo ruvido di Dumfries su Nuno Tavares è effettivamente prima della linea che delimita l’area di rigore dell’Inter: corretto stavolta il fallo e il giallo all’olandese comandato da Fabbri.
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