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Como-Lazio, Baroni: “Vittoria di personalità. Maestrelli? Imparagonabile”

Michele Cerrotta
Le dichiarazioni del tecnico biancoceleste, intervenuto poco dopo il triplice fischio del match direttamente dalla sala stampa del Sinigaglia

Vince, convince e stravince la Lazio al Sinigaglia. Un 5-1 netto sul campo di un Como finora imbattuto in campionato in casa e spesso padrone del gioco. Non questa sera, però, anche e soprattutto grazie all'ottima gara preparata dall'allenatore biancoceleste Marco Baroni che, al termine della gara, è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole. “Volevo fare i complimenti alla squadra e dedicare la vittoria a Flavio, un nostro tifoso che è stato poco fortunato nella vita. È stato sempre molto vicino alla squadra, la voglio dedicare a lui che non c’è più e alla sua famiglia”.

Che Como-Lazio ha visto?

Una partita interpretata benissimo dalla squadra. Sapevamo fosse difficile, dall'anno scorso vedevo giocare il Como. Una squadra con allenatore bravo, che fa un calcio di dominio e sappiamo che hanno qualità. Ho detto alla squadra che occorreva la miglior Lazio. Non bisognava sbagliare, serviva una gara di personalità, aggressiva, di pressione alta. La squadra l'ha fatto bene e oggi mi è piaciuta sotto ogni aspetto, ma soprattutto nella gestione della palla e nella capacità di andare in verticale”.

È più meravigliato lei o Fabiani e Lotito?

Io mi sono seduto il primo giorno e ho detto che la squadra era forte, con cose che funzionano e altre no. Ci siamo messi a lavorare, abbiamo condiviso con la società il lavoro: la mia proposta è stata chiara da subito e la squadra ha partecipato fin dal primo momento. La nostra ambizione deve essere più dentro il campo: le prestazioni ci portano a qualcosa di importante”.

Che pensa dell’espulsione di Tavares?

Non voglio fare polemica. Si doveva stare più attenti, a partire dal giocatore. Non è facile. Mi sono già espresso sotto questo aspetto. Abbiamo una classe arbitrale brava, come abbiamo degli assistenti e dei guardalinee bravi. Con queste nuove regole anche per loro è una corsa a ostacoli. Io mi metto dalla loro parte. Io sono talmente attento alla partita ma questi episodi non li commento: oggi la squadra è venuta con personalità in un campo non facile. Poche squadra hanno vinto qui nell’ultimo anno e mezzo. Se la squadra l'ha fatto con personalità, capacità di creare occasioni, invadere l'area e creare credo che c'è da fare i complimenti ai ragazzi”.

Qui Maestrelli allenò la Lazio l’ultima volta, il figlio Massimo ha parlato di recente del farle indossare la sua giacca.

È un tema delicatissimo, si sta parlando di un allenatore stratosferico che ha fatto la storia. Io ho fatto dieci partite. Penso sia un paragone imparagonabile non solo per me ma per ogni altro allenatore. Parlerò con Massimo della questione della giacca, so che devo lavorare tanto coi ragazzi per fare qualcosa di importante”.

Questa Lazio che segnale dà?

Preferisco il segnale che noi diamo a non stessi. La squadra deve non deve mai perdere la sua identità. Di fare un calcio propositivo, correre in avanti e fare gol. Qualche gol lo prenderemo, ma lo prendono anche gli altri. La squadra non deve mai mancare nell'aspetto prestativo, non possiamo mai permettercerlo”.

Ha esultato molto al gol di Tchaouna.

"Ci sono ragazzi con tanta qualità qui. Isaksen si sottostima, Tchaouna anche. Erano abituati ad essere i più bravi nella loro squadra, i titolari inamovibili. Qua è diverso. Ma la stessa cosa vale anche per Castovilli. Lui sta lavorando, non gli sto dando l'opportunità ma non voglio perderlo, sarà importante per questa Lazio. Lo stesso vale per Noslin. Sono ragazzi che stanno creando un percorso, ho esultato perché aveva bisogno del gol".

Quanto c’è del suo lavoro nelle prestazioni degli attaccanti?

Non mi sentirete mai celebrare me stesso. Io lavoro, sono figlio di me stesso. Il lavoro è visibile, penso solo a lavorare e non mi sposto di un millimetro da questa cosa qui”.

Il dominio a centrocampo è stato dettato dalle assenze del Como?

L’abbiamo studiata e preparata. Strefezza l'ho già avuto. Loro portano questi quattro giocatori nel campo: se lasciavamo a loro il palleggio andavamo in difficoltà. Credo che il Como possa raggiungere il suo obiettivo attraverso il gioco: è una squadra complicata da affrontare. Oggi sbagliando poco o niente gli abbiamo reso la gara difficile".