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Ci pensa sempre Isaksen: Atalanta al tappeto, riparte la corsa alla Champions

Atalanta-Lazio 0-1 2024/2025 Serie A
Ancora un gol decisivo dell'uomo del momento per la Lazio, Atalanta al tappeto al Gewiss e momentaneo aggancio alla Juventus in classifica
Stefania Palminteri Redattore 

Primo tempo

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Al Gewiss Stadium i ritmi del match si rivelano subito molto alti. La pressione dell’Atalanta è aggressiva, ma la Lazio trova spesso la chiave per combinare in avanti e saltare la prima linea nerazzurra di pressing con mobilità e circolazione veloce del pallone. Il terreno, come di consueto, è in perfette condizioni e favorisce il gioco. Al 5’ la Lazio costruisce una bella azione in fascia centrale, con Tchaouna che libera Lazzari in corsia con una grande giocata a due tocchi. Il terzino ex Spal restituisce al francese, che tocca male e non trova Dele-Bashiru vanificando una buona opportunità. I nerazzurri non demordono e rispondono, provando a costruire sulle fasce per colpire centralmente con i cross: non si fa cogliere impreparata la retroguardia di Baroni. La partita vede anche molti duelli fisici, soprattutto individuali: ne fa le spese Cuadrado, che in un due contro uno falloso, coadiuvato da Bellanova, con Zaccagni riceve un colpo involontario dal capitano biancoceleste: ne risentirà per tutta la prima frazione. Al 20’ è bravissimo Dele-Bashiru a liberarsi dalla marcatura di Hien su un fallo laterale, meno però nell’imbeccare Dia centralmente. Anche il senegalese godeva di marcatura troppo soft, ma il numero 7 è leggermente impreciso. Ruota tantissimo il rombo offensivo designato da Baroni, Dia spesso cerca l’aggregazione in fase di costruzione e i trequartisti a cercare lo spazio in verticale. Al 26’ prova De Roon cerca il gol della domenica a raccolta dopo un calcio d’angolo respinto da Belahyane, la soluzione mancina tentata dall’olandese termina molto larga rispetto alla porta difesa da Mandas. Al 28’ prova a forzare l’ingresso in area di rigore Lookman, che riceve alle spalle di Belahyane sulla trequarti e prova lo scambio con Cuadrado ma viene contrato perfettamente Rovella e Zaccagni. Un minuto più tardi è la Lazio ad affacciarsi in avanti: Zaccagni va in percussione centrale e imbuca bene tra Hien e Kolasinac per Dele-Bashiru, che da posizione defilata a prova a scavare il pallone per superare Carnesecchi e trovare Dia al centro dell’area piccola: provvidenziale la chiusura dello stesso Hien in ripiegamento. Al 32’ arriva una tegola clamorosa per Baroni: si fa – di nuovo – male Nuno Tavares, appena tornato titolare dopo gli acciacchi che lo hanno limitato nelle ultime uscite biancocelesti. Lo rileva Pellegrini, ma prima della sostituzione la Lazio è furiosa con i padroni di casa che ignorano totalmente il fatto che il terzino portoghese abbia alzato bandiera bianca e proseguono la propria azione. Per la Lazio è un colpo duro, con vista sul doppio confronto ai quarti di finale di Europa League contro il Bodø/Glimt e il derby di campionato. Al 36’ insiste ancora l’Atalanta, un cross docile dalla sinistra diventa pericoloso dopo un’incomprensione tra Mandas e Rovella, che rimette il pallone al centro dell’area nella zona di Retegui. Ancora una volta, però, è proprio Rovella a metterci una pezza e a chiudere al momento della conclusione. Un minuto più tardi i biancocelesti avrebbero un’altra grandissima occasione in ripartenza, con Tchaouna che viene abbattuto nella propria metà campo ma riesce a servire Dia, che a sua volta lancia nello spazio Lazzari. Il terzino classe 1993 ha spazio per andare, poi sterza e cerca un inspiegabile cambio di gioco per Zaccagni che termina, però, direttamente in fallo laterale. Al 40’ è ancora la Lazio a ripartire, con Rovella che recupera un pallone gestita in maniera molto pigra da Cuadrado. Il mediano biancoceleste si attarda a liberarsi del pallone e arriva in collisione con De Roon e lo colpisce in scivolata: per Chiffi è fallo ed estrae il primo cartellino giallo del match. Il fischietto padovano concede poi tre minuti di recupero. Al 46’ è bravissimo Zaccagni a contendere e strappare un pallone vagante a Hien, il capitano biancoceleste si incunea in area dalla sinistra e servire Dia al limite. Il senegalese ci mette troppo a preparare la conclusione e il suo destro viene contrato dalla retroguardia orobica. C’è tempo anche per un’ultima occasione per i padroni di casa, Lookman velocizza la battuta di un corner a recupero ormai scaduto servendo Zappacosta, che dallo spigolo sinistro dell’area biancoceleste cerca un cross tagliato sul primo palo, dove sbuca Kolasinac. Il pallone, però, non trova compagni in maglia nerazzurra e il pallone scorre sul fondo chiudendo, così, i primi quarantacinque minuti di gioco.

Secondo tempo

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Alla ripresa Baroni effettua un’altra variazione, con un Isaksen che rileva un Tchaouna impreciso. Al 48’ ci prova subito Dele-Bashiru, che viene servito da Zaccagni a circa trentacinque metri dalla porta dopo una percussione e prova a scaricare un destro velenoso. Carnesecchi è attento e si disimpegna in due tempi. Due minuti più tardi ci prova Lookman a impensierire i biancocelesti superando Belahyane sulla corsia mancina e ci riesce, ma il suo servizio centrale non trova compagni. Sull’azione successiva è lo stesso numero 11 a innescare in area l’accorrente Kolasinac, che serve un pallone teso rasoterra per Retegui che gira di prima con il sinistro. Il tiro è centrale, forse deviato appena da Gigot in marcatura, e Mandas si esalta mantenendo il risultato in equilibrio con una grande parata. Al 53’ ci prova ancora De Roon a raccolta, il suo destro dal limite dell’area stavolta è più pulito ma ugualmente impreciso. Un minuto più tardi va avanti però la Lazio. Paga subito il cambio di Baroni: Mandas lancia nello spazio Dele-Bashiru e Isaksen impegnati dalle marcature strette rispettivamente di Hien e Kolasinac. Il nigeriano classe 2001 stravince di nuovo il duello con il centrale svedese, che maldestramente rovina su Kolasinac. Il bosniaco cade a terra e si perde l’inserimento proprio di Isaksen, che sul servizio aereo di Dele-Bashiru è libero a centro area di insaccare in scivolata Carnesecchi per il prezioso vantaggio biancoceleste. Al 58’ Gasperini prova quindi a cambiare l’inerzia della gara con i cambi: De Ketelaere sostituisce Cuadrado. Il vantaggio ospite firmato Isaksen sembra aver scosso ulteriormente l’Atalanta già in estrema difficoltà tra le mure amiche nel periodo corrente. Al 64’ la Lazio avrebbe a disposizione una buona chance dal lato sinistro della trequarti, ma Chiffi inverte il fallo sullo step on foot di De Roon ai danni di Dele-Bashiru Al 66’ è provvidenziale Gila a rifugiarsi in angolo su un cross morbido di De Ketelaere dalla destra. Ben appostati alle sue spalle c’erano Retegui e Lookman pronti a battere a rete. Arriva quindi un doppio cambio per Baroni: Noslin e l’esordiente Provstgaard, alla prima gara ufficiale con la maglia biancoceleste, sostituiscono Zaccagni e Gigot. Diventa quindi capitano Lazzari. Al 71’ rischia di combinarla grossa Gila su un cross docile di Ederson, anticipando Provstgaard ben appostato al centro dell’area e rischiando di servire involontariamente Bellanova sul secondo palo. Sull’angolo successivo giganteggia Mandas, molto sicuro nelle uscite alte. Un minuto più tardi prova Zappacosta a impensierirlo all’ingresso dell’area di rigore, il suo tiro non è né potente né angolato e il portiere greco riesce a bloccare a terra senza particolari fatiche. Al 74’ la Lazio ha un’altra grande chance dopo una fase infinita di possesso palla: Dele-Bashiru trova spazio e serve Pellegrini in sovrapposizione, il terzino classe 1999 è bravissimo a sterzare ai danni di Bellanova e a calciare. Il suo interno mancino è deviato e viene toccato in angolo da Carnesecchi. Gasperini cambia ancora, stavolta arrivano due scelte molto pesanti: Maldini e Samardzic prendono il posto di Retegui e Lookman, entrambi visibilmente arrabbiati al momento del cambio. Dall’angolo successivo ci prova Pellegrini con un tentativo di alleggerimento su un pallone allontanato dalla difesa atalantina da angolo, il suo mancino in controbalzo è però impreciso. Al 76’ viene ammonito anche Kolasinac, costretto a bloccare Isaksen in ripartenza a campo aperto. Gasperini effettua quindi un altro cambio, l’autore del gol del definitivo pareggio dell’andata Brescianini sostituisce uno stremato Ederson. Nonostante le ultime variazioni effettuate da Gasperini, è la Lazio ad averne di più quando mancano una manciata di minuti alla segnalazione del recupero. L’Atalanta prova a entrare in area, Zappacosta elude la pressione di Gila e Lazzari e trova Kolasinac ancora in proiezione offensiva, ma il cross basso dell’ex Arsenal viene provvidenzialmente spazzato da Provstgaard. All’ 84’ Baroni esaurisce i cambi a disposizione e inserisce Vecino al posto di Dia. L’uruguaiano va a ricoprire la posizione occupata in precedenza da Dele-Bashiru, che trasloca a sinistra facendo sì che Noslin vada a occupare il ruolo di terminale offensivo. All’86’ Isaksen cerca addirittura la doppietta con una soluzione personale, rientra e calcia con il mancino al limite dell’area di rigore orobica senza, però, trovare la porta di Carnesecchi. All’88’ Chiffi sanziona con il cartellino giallo anche Lazzari per un’entrata fuori tempo ai danni di Zappacosta. Un minuto più tardi Brescianini sfiora il bis dopo l’andata: cross avvolgente dello stesso Zappacosta, sul secondo palo il numero 44 per poco non trova il gol del pareggio con un colpo di testa che sibila al palo alla sinistra di Mandas. Chiffi concede quindi cinque minuti di recupero. La Lazio prova quindi a resistere in questi minuti finali. E ci riesce: Baroni inguaia Gasperini e l’Atalanta, i biancocelesti si aggiudicano lo scontro per la Champions League e tornano al successo dopo un mese di astinenza. Decisivo il “solito” Isaksen al subentro, la stoccata del danese regala tre punti fondamentali alla Lazio che sale ora a quota 55 punti in classifica agganciando la Juventus e arrivando a un punto dal Bologna in attesa delle gare rispettivamente contro Roma e Napoli. L’Atalanta prosegue il suo momento nero al Gewiss Stadium e si ferma a quota 58 punti, gli uomini di Gasperini trovano la quarta gara consecutiva senza gol tra le mura amiche dove non vincono dalla gara di Champions League contro lo Sturm Graz.

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