Il primo tempo sembrava essere il direttore della più famosa orchestra del mondo. La sua Lazio gioca a memoria, massimo due tocchi con idee e grande determinazione. Davvero bella da vedere. Nella ripresa soffre il ritorno del Milan, sotto di due gol, per poi riprendere lo “spartito” e riprendere a suonare la loro musica. Quella della gioia. La loro e dell’intero popolo biancoceleste letteralmente in visibilio.
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