MANDAS: Prende due gol ma senza colpe. Quando può dire la sua compie altri due miracoli su Pellegrino e Man. Sarà anche Christos, ma predica nel deserto. VOTO: 7
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Lazio-Parma, le pagelle della redazione: Christos predica nel deserto, San Pedro risponde
MARUSIC: Un disastro sui gol del Parma: sbaglia uomo e lascia il buco sulla fascia sul primo, resta inspiegabilmente a guardare dalla zona Isaksen sul secondo. Serve a poco la diagonale decisiva nel mezzo, a maggior ragione in una gara in cui si vedono quasi esclusivamente cross sbagliati. VOTO: 4
GILA: Crolla con tutta la difesa in una gara che si complica dopo neanche duecento secondi. Oggi si può comprendere la costante propensione offensiva, quasi premiata da un assist per Castellanos in fuorigioco. Poi è estremamente sfortunato nella serie di rimpalli che porta al raddoppio ospite. VOTO: 5.5
ROMAGNOLI: Coinvolto nel giro di marcature sballate in occasione del vantaggio del Parma, partecipa al disastro. Decisivo poco dopo con una chiusura su una conclusione a botta sicura. Poco colpevole sui gol subiti, prova a limitare come può in una gara in cui manca del tutto il filtro della mediana. VOTO: 6
PELLEGRINI: La sua sventagliata scriteriata regala al Parma il pallone da cui poi nasce l’azione del vantaggio, ma ha poche colpe e anzi prova anche un salvataggio disperato. Poi inventa il terzo assist di fila: l'esclusione dalla lista gli ha fatto bene, chissà fino a quando durerà. VOTO: 6.5
GUENDOUZI: Zero filtro, zero attributi: quelli che chiedeva - giustamente - di tirare fuori dopo il Bodo oggi non si vedono. Totalmente passivo sulla palla che porta al raddoppio del Parma, si fa mettere in mezzo come un novizio qualsiasi. Passaggi quasi esclusivamente all’indietro e poco coraggio. È tra i peggiori in campo, poi si riaccende dopo il pareggio cercando il gol vittoria. VOTO: 4.5
ROVELLA: La sua partita è tutta nelle azioni dei gol del Parma: nel primo rincorre Ondrejka con sufficienza permettendogli di attaccare la porta indisturbato, nel secondo si fa circumnavigare da Bonny che gli sradica il pallone per dare il via all’azione. Quando cadono i pilastri viene giù tutta la struttura. VOTO: 4.5 (Dal 71’ VECINO: Entra e fa il suo, sbagliando qualche pallone di troppo e senza incidere. Pesa l’infortunio, ma i suoi gol quest’anno sono mancati da morire. VOTO: 5.5)
ISAKSEN: Riesce nell’impresa di essere quello che crea più situazioni potenzialmente pericolose anche in una gara in cui l’interruttore sembra essere sul tasto off. Prima di uscire chiama Suzuki al miracolo. VOTO: 5.5 (Dal 71’ TCHAOUNA: Finalmente un ingresso con carattere. Come Isaksen costringe a un miracolo il portiere del Parma, poi dimostra applicazione e spirito di sacrificio. Mezzo voto in più di incoraggiamento. VOTO: 6.5)
DIA: Tornato nella versione horror: la sua gara è fatta di una buona difesa con scarico su Rovella nel primo tempo e poi tanti errori, anche di precisione. Non si conferma dopo due gol di fila, Baroni lo toglie per disperazione (e, forse, per un piccolo problema fisico). VOTO: 5 (Dal 57’ PEDRO: Doversi affidare a un trentasettenne per cercare di mandare un segnale in una gara maledetta è la testimonianza della gara della Lazio. Ma questo non è un trentottenne qualsiasi: se la Lazio conquista un punto il merito è tutto suo, guai a non rinnovare il suo contratto. VOTO: 37)
ZACCAGNI: Quanta fatica da quelle parte negli ultimi tempi: la fatica e i calci subiti si fanno sentire, ma un suo assolo manca ormai da troppe gare. Nel mentre sbraita contro un Sacchi costantemente irritante. VOTO: 4.5 (Dal 71’ NOSLIN: Entra e spazza ancora sotto porta. Morbido, troppo morbido su ogni pallone. La tripletta col Napoli e il gol col Bodo, così come gli altri pochissimi picchi stagionali sembrano essere arrivati più per caso che per merito. VOTO: 5.5)
CASTELLANOS: Segna un gol in fuorigioco, per il resto tanto fatica contro una difesa da subito schierata per il vantaggio precoce. Tanta abnegazione, poche conclusioni. VOTO: 5.5
BARONI: Poche colpe se la squadra, da ben prima del suo arrivo e con altri giocatori, non sa approcciare a nessuna gara. Si affida a Pedro e trova altri due gol dalla panchina che regalano un punto che tiene ancora viva qualche flebile speranza, per quanto l’occasione sia stata mancata. Merita il rinnovo. VOTO: 6.5
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