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Lazio, per Pedro Neto 20 minuti convincenti. Primi segnali incoraggianti dal portoghese
Da oggetto misterioso a possibile risorsa per i biancocelesti di Inzaghi
ROMA - Venti minuti non sono niente, ma a volte possono bastare per una svolta. Potrebbe pensarlo Pedro Neto, che fino a poche settimane fa era un vero oggetto misterioso.
Dall'esordio con il Novara in Coppa Italia è passato quasi un mese, da quello in Serie A neanche due settimane. Nonostante sia arrivato nella Capitale da ormai un anno e mezzo, l'avventura del portoghese sta iniziando solo ora. Pagato tra prestito e riscatto 12,5 milioni di euro, il talento classe 2000 è arrivato con aspettative importanti, ma ha faticato a mettersi in mostra persino in Primavera. Troppo leggero fisicamente, non ancora pronto per affrontare contrasti con giocatori ben più strutturati. Questo fino a poco tempo fa, perché Simone Inzaghi - che l'aveva nascosto - ha provato inizialmente ad innescarlo in Tim Cup, poi con la Juventus gli ha regalato un minuto. Ma è ieri contro l'Empoli che si è affidato seriamente a lui per la prima volta.
DAL FREEZER ALLA RIBALTA
Dopo essere stato congelato per evitare di bruciarsi, Pedro Neto ieri non ha mostrato solo il suo talento. E' stato prezioso per abnegazione e intelligenza tattica, in un momento della gara dove la Lazio non riusciva più a ripartire e allontanare i toscani dalla propria area di rigore. I biancocelesti annaspavano, alcuni erano usciti per infortunio mentre altri a stento si reggevano in piedi. In questo panorama complicato, l'ex Braga ha utilizzato il "mestiere", quello che solitamente hanno calciatori ben più navigati di lui. Ha guadagnato falli, ha protetto il pallone alla bandierina dopo un allungo, non ha voluto mostrare se stesso ma ha pensato al bene della squadra. Un atteggiamento maturo da giovane calciatore, non da ragazzino.
19 MINUTI POSSONO BASTARE
Ieri si è guadagnato gli applausi dei tifosi e i complimenti di Inzaghi dopo il triplice fischio. In zona mista ha sottolineato la sua voglia di migliorare, perché anche lui vuole ritagliarsi un posto in squadra. Il tecnico inizia a vederlo, nota i suoi miglioramenti e chissà che non decida di regalargli ancor più minutaggio nelle prossime sfide. Da ragazzino voleva giocare ad hockey, ma ormai sappiamo che è il calcio lo sport adatto per Pedro Neto.
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