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ROMA - Sono applausi comunque. E' la Lazio più bella della stagione, è meraviglioso vederla lottare con rabbia e intelligenza su ogni pallone. Corta, aggressiva, praticamente perfetta. Tranne purtroppo sotto porta. Annientata la Juve per 70' con coraggio ed è un peccato letale il solo vantaggio di 1 a 0. Perché è incredibile lo spirito e l'orgoglio tirati fuori dopo la sconfitta del San Paolo, ma purtroppo con i campioni d'Italia si paga caro alla fine un errore. Anzi, due. Ed è folle quello di Lulic quasi allo scadere. Ma non si può ancora una volta fare finta che il problema di quest'anno sia in assoluto a rete. Perché la Lazio costruisce miriadi di occasioni (11 da gol contro le 5 della Juventus, 17 i tiri dei biancocelesti - di cui 6 in porta - contro i 6 effettuati dai bianconeri, 3 in porta). e alla fine ne concretizza una, sfruttando tra l'altro un autogol di testa di Emre Can. Prima Wallace e Luis Alberto erano stati imprecisi, Parolo aveva trovato il miracolo di Szczesny. Lo sbaglio però più imperdonabile è quello d'Immobile, che avrebbe chiuso la partita con il raddoppio. A Ciro c'è poco da rimproverare per questo campionato eppure anche quando non segna lui ormai è difficile trovare il risultato. Adesso sono 30 le reti segnate dopo 21 giornate, erano 56 esattamente un anno fa a questo punto. Alla Lazio mancano addirittura 26 gol, praticamente il doppio del bottino attuale.
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