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ROMA - Così in forma, sembra davvero il centrocampo titolare più forte della Serie A. Già, perché la Juve ha anche la panchina, ma in campo la Lazio non ha nulla da invidiargli con Milinkovic e Luis Alberto mezzali più l'extraterrestre Leiva.
Basti vedere i numeri di Leiva per capire come sia di un altro pianeta: è l'unico centrocampista del campionato presente sia nella top 5 dei tackle vinti (3.8 a partita, 1°) che in quella degli anticipi (2.1 a partita, 4°). A San Siro poi ha sottolineato la sua supremazia con un'altra statistica: Leiva ha intercettato il pallone 9 volte, 6 più di qualsiasi altro giocatore di Inter e Lazio. Nove anticipi, quasi la metà di quelli totali (19) biancocelesti, 61 tocchi, il 75% (6 su 8) dei duelli vinti con zero falli. Avete capito perché la firma sul rinnovo sino al 2021 (con opzione biancoceleste per un altro anno) è arrivata direttamente a Milano lunedì mattina? Leiva aveva già detto sì al prolungamento, risolto anche il problema delle commissioni in hotel con Lotito. Più avanti si capirà invece per Milinkovic e Luis Alberto quale sarà il futuro. Adesso guai a pensare ad altro, bisogna centrare il sogno Champions. E allora i magnifici tre sono tornati giusto in tempo.
RINASCITA
Chissà cosa sarebbe stato se Luis Alberto avesse giocato a centrocampo dall'inizio. Adesso da mezzala va dritto, spedito. Mai come nelle ultime sei partite è stato decisivo: un assist col Frosinone, top player per tocchi, passaggi, cross nel derby. Il migliore per palle recuperate con la Fiorentina, quindi la doppietta al Parma più un assist, bissato subito a San Siro per Milinkovic. Lo spagnolo già prima della sosta era entrato nella top 10 europea delle occasioni da gol create a partita (2.7), davanti addirittura ad Hazard del Chelsea. La sua rinascita è senz'altro il segreto di questa cavalcata, ma Inzaghi non ha mai smesso di dargli fiducia. Pure Correa è uscito, il tecnico ha rinunciato ad alzarlo sulla trequarti e piuttosto con coraggio ha messo dentro Caicedo. Così è rimasto ancora a centrocampo, Luis Alberto. A fare il bello e il cattivo tempo. La regia e l'interdizione, perché la novità è che lo spagnolo ritrovato è diventato persino un lottatore. Inventa e ritorna in area a ringhiare agli avversari alle calcagna. Recupera e ribalta l'azione. Inzaghi lo sostituisce (per la tredicesima volta) solo perché lo vede col fiatone. Ma non c'è dubbio che nell'impresa contro l'Inter sia Luis Alberto il migliore.
SALTO
Finalmente però nel tabellino c'è la firma di Milinkovic. Lui quest'anno è stato arretrato, praticamente sta facendo il mediano e spesso davanti alla porta arriva stanco e poco lucido. Stavolta invece è volato e ha messo il pallone con una capocciata violenta in rete. Certo, lo score non quello della scorsa stagione, ma con 5 centri totali Sergej adesso raggiunge Parolo, Correa, Caicedo e Luis Alberto, dietro Immobile è il secondo marcatore. E soprattutto riesce a far male a una big in campionato per la prima volta dopo 28 tentativi. Per questo salto definitivo ha voluto trattenerlo a tutti i costi, Inzaghi. E magari per un altro volo domani. ù
Cittaceleste.it
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