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ROMA - Se non segna Immobile, non segna nessuno. Sono 15 le reti totali collezionate nel girone d'andata dal reparto offensivo, 10 le ha timbrate Ciro. E ora da quasi un mese è pure a digiuno.
A Dubai il bomber ha sfoggiato comunque un sorriso micidiale, ora è pronto per tornare a segnare. L'ultima volta, l'otto dicembre, aveva trasformato il rigore illusorio con la Samp, poi ha collezionato pali, traverse e pagato gli sforzi d'inizio stagione. Ciro per mesi ha dovuto fare pure le veci di Milinkovic e Luis Alberto, non è un caso che sia già in doppia cifra nonostante un mese (l'ultimo centro su azione addirittura il 3 dicembre) a secco. Fra i cannonieri adesso è scivolato al quarto posto in classifica, ma mister Inzaghi, in vacanza nel suo stesso resort, ne è sicuro: «Alla fine sarà lui a vincerla». A fine maggio scorso arrivò a pari gol con Icardi, ma nell'anno solare 2018 Immobile con 23 reti rimane nettamente il bomber più prolifico. Persino aggiungendo gli assist (4), il re della Serie A è Ciro. Col Toro era di nuovo sotto tono, adesso come all'andata vuole segnare al Napoli al ritorno. Quel gol inutile rimane forse il più bello di questa prima metà di campionato: lo stop di tacco a dribblare due difensori, quindi la palla spedita a giro all'incrocio dei pali. Ieri Immobile è tornato a Roma, oggi era in campo alla ripresa dei lavori. E c'era pure già Durmisi: «Sono stato a Siviglia da uno specialista per trovare una soluzione definitiva a un infortunio alla schiena che mi porto dietro da due anni. Troppe siringhe e antidolorifici hanno rovinato la mia carriera, adesso basta. Il 2018, tranne il passaggio in biancoceleste, è stato il peggiore della mia vita. Se tutto andrà per il meglio, il 2019 sarà però il mio anno». In fondo, dopo appena 3 presenze ( e 60' in campo in campionato), anche lui a sinistra sarebbe un rinforzo di gennaio.
Cittaceleste.it
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