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Il futuro d’Inzaghi è segnato: addio senza Champions

redazionecittaceleste

Continuano le divergenze fra allenatore e società. Anche sul caso Caceres si è visto

ROMA - Alla fine Caceres finisce alla Juve. Superate le visite mediche a Torino, che amplificano a Roma i malumori sul mercato e aprono anche un ulteriore abisso all'interno di Formello.

Lotito e Tare sorridono per la plusvalenza ma masticano amaro, perché sul valore del giocatore a questo punto avevano ragione loro. Così Inzaghi non fa una bella figura né agli occhi del suo massimo estimatore Allegri, né delle due società e del resto dell'opinione pubblica, ma va dritto per la sua strada. Ha le sue idee e le porta avanti, Inzaghi. Il problema è che fra lui e la società ci sono differenze di vedute abissali ormai da mesi. Per questo i prossimi saranno decisivi. Solo la Champions lascerà il mister sulla panchina biancoceleste, a meno che lui stesso poi non se ne vada con in mano il quarto posto. Senza quello, invece, sarebbe la società a salutarlo. Non è così indecifrabile il futuro a giugno, anzi l'orizzonte si è avvicinato ancora di più con il vuoto quasi forzato di quest'ultimo mercato. Eppure, a differenza delle ruggini emerse con Lotito, era ottimo il rapporto col diesse Tare. Ma più di qualcuno, fra radio e web, però fa notare: «Se gioca di nuovo con Parolo esterno contro la Juve l'unica spiegazione è che Inzaghi voglia farsi esonerare...». Troppo forte l'ennesimo segnale.

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