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ROMA – La Lazio è rimasta in silenzio, sintomo che il rapporto con Sculli è ormai logoro e agli sgoccioli da tempo. Neanche una nota di cordoglio: il padre di Beppe è venuto a mancare, a 69 anni, lo scorso 27 settembre. Il calciatore non ha mai fatto ritorno a Formello, nonostante la fine del prestito al Genoa, proprio perché era rimasto al capezzale del padre, gravemente malato nell'Ospedale San Gerardo di Monza: Francesco Sculli era stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta della DDA reggina “Metropolis” il 5 marzo 2013, s'è spento otto giorni fa in Lombardia. Il “geometra”, ex capo dell'Ufficio tecnico di Bruzzano (RC), genero del boss Giuseppe Morabito detto “U Tiradrittu”, secondo gli inquirenti aveva agevolato con illeciti amministrativi le cosche ed i soci delle società interessate alla costruzione di villaggi turistici nella Locride. Non era stato dello stesso avviso il Tribunale della libertà, che ne aveva disposto la scarcerazione una settimana più tardi.
UN MILIONE A VUOTO - E' rimasto in silenzio nel suo dolore, Beppe, per la perdita del padre. La Lazio non gli ha fatto nemmeno le condoglianze. A Roma nessuno ha saputo dei funerali e della perdita di Sculli. Che però nei prossimi giorni è atteso a Formello. Dove invece hanno fatto parecchio scalpore le sue dichiarazioni pro-Genoa, alla vigilia della sfida sotto la Lanterna, essendo chiaramente Beppe ancora un tesserato biancoceleste. Il contratto dell'esterno calabrese scadrà a giugno, Sculli percepisce ancora oltre un milione dalla Lazio, senza nemmeno allenarsi da “fuori rosa”. Lotito lo paga “a vuoto” e tace. Su questo, forse per la vergogna...
Cittaceleste.it
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