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ROMA - L'Italia non s'è desta, così Acerbi si compra la maglia. E pensare che con la Lazio se l'era guadagnata. C'è rimasto male per la mancata convocazione di Mancini: “Ma io non mollo per l'Europeo”.
E' rimasto ad allenarsi a Formello, Inzaghi lo ha consolato e caricato. Adesso Francesco è pronto di nuovo a prendere la Lazio per mano. Anzi, ad alzare lì dietro un muro. Sarà fondamentale la tenuta della difesa biancoceleste a San Siro, che comunque ha già retto meglio della scorsa stagione. E allora, proprio contro l'Inter, sorge spontaneo il paragone. Anche se salterà nuovamente la sfida fra Acerbi e il predecessore. Da una parte il nuovo acquisto voluto a tutti i costi da Inzaghi, dall'altra di nuovo out de Vrij per la terza volta. Stavolta a fermarlo è una distrazione alla coscia. Dunque niente resa dei conti, dopo il voltafaccia per 7,5 milioni di commissioni (come emerso dal bilancio dell'Inter) a favore dei propri agenti.
ADDIO
A Formello hanno vissuto come un tradimento vero e proprio il suo addio. De Vrij aveva detto sì al rinnovo, salvo fare poi un improvviso passo indietro. Non solo. Ciò che non è andato proprio giù alla Lazio è stato l'annuncio nerazzurro del deposito del suo cartellino poche settimane prima del delicato scontro Champions del 20 maggio. Nonostante l'olandese si fosse inizialmente tirato indietro, Inzaghi decise comunque di schierarlo al centro. E allora, come è ovvio che fosse, i tifosi non non gli hanno mai perdonato il suo ultimo errore: la scivolata in area su Icardi che provocò il rigore. Le lacrime di de Vrij a fine partita non hanno mai cancellato nei mesi successivi la comprensibile dietrologia. Da quella gara poi Stefan, contro la Lazio, è sempre rimasto in panchina. A Roma invece il suo erede Acerbi si è preso tutta la scena.
EREDITA'
Che ce frega di de Vrij, non c'avemo Acerbi ormai. Il ritornello gira ormai da inizio campionato, ma sono soprattutto i numeri a dargli un seguito. Il centrale italiano ha disputato 37 partite (tra campionato e coppe), partendo sempre titolare e saltandone una sola a causa di un’espulsione rimediata contro il Napoli. Il bilancio è di 3 goal, 1 assist, 5 cartellini gialli, 1 rosso, giocando un totale di 3340’. L'olandese invece è sceso in campo 31 volte (tra campionato, Champions League, Europa League e Coppa Italia), subentrando una gara in corso in 8 occasioni, realizzando 2 gol e 1 assist. L'ex Lazio ha incassato 3 cartellini gialli, giocando 2782 'totali. Mettendoli a confronto si può vedere come sui contrasti e sui duelli aerei risulti in vantaggio de Vrij, meno incisivo invece del successore biancoceleste sui passaggi intercettati e i fuorigioco provocati. Ad oggi il rendimento più alto è comunque quello d'Acerbi, nonostante profondamente diversi. Anche nelle loro visioni: Stefan ha vissuto quattro anni di Lazio come un trampolino di lancio. A 33 anni, per Acerbi il riscatto biancoceleste è un punto d'arrivo finale. Con questa maglia vuole riprendersi sino a fine carriera la Nazionale.
Cittaceleste.it
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