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ROMA - Jony, Vavro e Lazzari: sono questi tre, finora, gli acquisti principali del mercato biancoceleste. Se sull'ex Spal i dubbi sono pochi - visto il suo rendimento negli ultimi due anni di Serie A -, gli altri due necessitano osservazioni più attente. Entrambi non hanno mai giocato in Italia e, ognuno per motivi diversi, destano ancora qualche perplessità.
QUALITA' E COPERTURA
L'esterno spagnolo sa dare del "tu" al pallone, tutti quegli assist in Liga non possono essere un caso. Con il sinistro è capace di mettere in mezzo bei cross, inoltre ha velocità e dribbling, che per un esterno non guastano. I problemi iniziano quando si tratta di difendere, dato che nel 3-5-2 inzaghiano gli uomini di fascia devono sì proporre gioco, ma anche retrocedere in difesa per proteggere il terzetto dei centrali. Qui risiede l'equilibrio, lo stesso che Jony potrebbe non riuscire a fornire. E' anche vero che persino Felipe Anderson era riuscito ad adattarsi in quel ruolo, perciò l'ex Malaga potrebbe seguire le sue orme.
FISICO E MOBILITA'
Guardando direttamente nel cuore della difesa, scoviamo il possente Vavro. Oltre un metro e novanta, fisico statuario e piedi educati. Il problema? La sua stazza potrebbe diventare un pesante fardello nei cambi di direzione, trovando difficoltà contro certi avversari. Inoltre servirà migliorare le capacità di lettura dell'azione e entrare in sintonia con i compagni di reparto. La sfida di domani contro il Celta Vigo sarà un nuovo banco di prova, un esame che lo slovacco dovrà superare per mantenere i gradi da titolare al fianco di Acerbi e Radu. Ad oggi abbiamo diverse domande, forse domani avremo qualche risposta in più.
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