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ROMA - Ventidue titolari, due per ogni ruolo, se non tre considerando gli altri sette-otto giocatori a disposizione di Pioli, che forse avrebbe preferito un organico più leggero. Dal punto di vista tecnico e qualitativo, per la completezza, è la Lazio più competitiva allestita da Lotito in dieci anni di gestione. Toccherà al tecnico emiliano tirare fuori il massimo e trovare la formula ideale, appoggiandosi alla disponibilità dello spogliatoio. Ironia della sorte, nella stagione in cui la Lazio è più attrezzata non parteciperà all’Europa League. Meno partite per tutti, spazi ridotti, inevitabili malumori e insoddisfazioni per chi giocherà meno. Lo stesso Pioli avrà meno opportunità per provare soluzioni diverse, che pure l’organico offre. Si può sbizzarrire e cambiare in corsa, a patto di conservare un’identità tattica precisa e l’assetto più equilibrato possibile.
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Progetto. E’ conosciuto e risale al 4-3-3 con cui Reja e Bollini avevano concluso la stagione, puntando sulla superiorità numerica creata sulle fasce da Candreva e Keita. Se hai due esterni offensivi così forti, è logico sfruttarli. Così è nata l’idea per rimodellare la Lazio dopo la cessione di Hernanes a gennaio e sul solco già tracciato si è mossa la società per rinforzare la rosa. Pioli sta portando avanti il lavoro. Le prime scelte, in parte annunciate nell’amichevole di Latina del 14 agosto e in Coppa Italia con il Bassano, hanno preso forma a San Siro due settimane fa. Centrocampo con un regista (Biglia) e due incursori (Parolo e Lulic), Klose centravanti, Djordjevic in panchina, Cana accanto a De Vrij in attesa di Gentiletti. Diciamo che le incognite, o gli interrogativi principali, riguardano i ruoli chiave. La colonna vertebrale, quei giocatori che garantiscono dei punti di riferimento alla squadra. Pioli vede in alternativa Biglia e Ledesma, ha preferito Klose a corto di condizione al nuovo acquisto Djordjevic in attacco, deve ufficializzare la propria scelta (Marchetti o Berisha?) tra i pali, ha bisogno di rodare la nuova coppia formata da De Vrij e Gentiletti, che dovrebbe esordire domenica. Dalla risposta dei giocatori chiave dipenderà il rendimento e il destino della Lazio.
Soluzioni. Pioli non ha escluso la possibilità di variare modulo in corsa, lo ha fatto anche a San Siro, varando il 4-2-3-1 con l’ingresso di Mauri. E’ soprattutto la ricchezza del centrocampo a offrirgli diverse possibilità. Reja aveva inventato Biglia mezz’ala con Ledesma davanti alla difesa. Lulic, Mauri e Parolo si possono alternare nel ruolo di interno sinistro. Il bosniaco, a sua volta, potrebbe entrare in concorrenza con Keita da esterno d’attacco. Stesso discorso per Mauri. E poi non si devono trascurare i due mediani di cui si è quasi persa traccia in estate: Onazi e Gonzalez, alla lunga, finiranno per trovare spazio nella Lazio. Perché la corsa è indispensabile. (Corriere dello Sport)
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