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ROMA - "Non sono mai stato meglio in vita mia" ha spiegato Denis Vavro alla vigilia di Slovacchia-Irlanda, ed a vederlo in campo non gli si può che dare ragione. Il difensore ha giocato non solo tutta la partita, ma anche uno dei due tempi supplementari che hanno preceduto la lotteria dei calci di rigore (che hanno visto trionfare proprio la Slovacchia). 112 minuti totali per una prestazione molto positiva del classe 96, pulito ed attento in difesa propositivo e coraggioso quando si trattava di avanzare e portarsi nell'area di rigore avversaria.
Fa sorridere pensare a come gli girano le cose, invece, dalle parti di Roma. Non considerato da Inzaghi ed addirittura ricondotto a problemi fisici che, evidentemente, non ci sono. Una doppia natura, tra Slovacchia e Lazio, davvero atipica. Ora il centrale slovacco, fresco di buona prestazione in Nazionale, dovrà cercare di scalare gerarchie e provare ad attirare le attenzioni di Inzaghi, attenzioni che anche in minima parte gli dovranno essere date: in difesa c'è una vera e propria emergenza in essere, ed il tecnico piacentino dovrà fare di necessità virtù cercando di sfruttare tutte le risorse che gli sono in dote. Compreso Vavro.
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