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Gravina si esprime su Lazio-Torino e sui protocolli
ROMA - Gravina, Spadafora e Del Pino sono già a lavoro. La verità è che nessuno si aspettava di dover affrontare una crisi - comunque prevedibile - dopo solamente tre giornate di campionato. L'obiettivo è quello di salvare il calcio, ma anche quello di garantire le 380 partite di un campionato regolare per adempiere ai contratti sottoscritti con le emittenti televisive, o comunque avvicinarsi il più possibile a quel numero. Esigenze che vanno contemperate all'aspetto sanitario. Motivo per cui, negli uffici della Lega Calcio, si torna a parlare di playoff.
DUE PIANI - Una prima idea è quella di cercare di andare avanti fino alla fine del girone di andata per poi aprire una fase chiamata "a orologio" dove la classifica verrà divisa per scaglioni e le squadre inizieranno un girone di ritorno nel quale affronteranno solamente le squadre prossime al posizionamento in classifica (ancora da chiarire il numero delle squadre che dovrebbero comporre il mini gruppo). A quel punto la somma dei punti del girone d'andata più quelli della fase ad orologio creeranno una classifica che darà vita alla terza fase, quella dei playoff, che decideranno: scudetto, piazzamenti europei, centro classifica, retrocessioni. L'alternativa è quella del modello final eight tratteggiato per la Champions League nella passata stagione: gare di andata e ritorno con vantaggio per la squadra meglio piazzata in classifica, il tutto da svolgersi in una location unica.
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