La Lazio e il Flaminio, una suggestione la cui fiamma continua ad alimentarsi giorno dopo giorno. Nell’edizione odierna del Corriere dello Sport è contenuta una lunga e interessante intervista a Marco Nervi, uno dei nipoti di Pier Luigi. Di seguito le sue parole, tra vincoli da rispettare e il concreto interesse di Claudio Lotito.
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Nervi: “Lazio al Flaminio? Ci sono contatti, ma anche vincoli da rispettare”
Le parole di Marco Nervi, uno dei nipoti di Pier Luigi, riguardo la fattibilità dell’idea Flaminio per i biancocelesti: confermati i sondaggi
Sui vincoli
“Ci sono dei vincoli definiti dal piano di conservazione, che definisce cosa si può fare e cosa invece no. Si è trattato di un lavoro di tre anni, che di recente abbiamo presentato in Campidoglio. Sia la sindaca Raggi che la Sovrintendenza si sono espresse in merito, confermando che sarà obbligatorio seguire queste indicazioni per chiunque voglia metter mano al Flaminio. Il Decreto Salva Stadi nella Legge Lotti del 2017 non fa assolutamente piazza pulita delle vecchie indicazioni. Lo stadio rimane tutelato dal Ministero della Cultura, non c’è nessun via libera come dimostra la vicenda del Franchi di Firenze.
Il piano di conservazione definisce, per ogni elemento dello stadio, la tolleranza al cambiamento. In questo modo non ci sono ambiguità: rimangono parti intoccabili e altre che si possano sopprimere. Non si vuole con questo bloccare i lavori ma indirizzarli. Per esempio è quasi impossibile scavare nell’area degli spettatori per questioni di difficoltà tecniche. Andare in altezza, poi, rovinerebbe il profilo ondeggiate dello stadio. Servirebbe una sensibilità estrema per aumentare le sedute e allo stesso tempo lasciare chiaramente riconoscibile la sagoma ideata da Nervi. Penso sia una cosa difficile considerando le esigenze, ma ci sono mille soluzioni purché si rispetti l’opera”.
Sull’ipotesi Lazio
“Gli interlocutori a oggi non sono cambiati e dovranno confrontarsi con un progetto che sarà presentato a breve. Il presidente della Lazio Lotito sa benissimo quali sono i limiti entro cui può muoversi. Al momento non ci sono state proposte ufficiali, ma sono andati in scena alcuni colloqui informali e un paio di sopralluoghi. La Lazio senza dubbio vuole operare un restyling. A oggi però non sappiamo in cosa consista né se sia in linea con il nostro intento di preservare l’opera di Pier Luigi e Antonio Nervi.
Noi vogliamo chiarire che la nostra volontà è che il Flaminio viva nel presente. Vogliamo sia recuperato per ciò che è, ossia un’importante opera di Nervi. Che poi sia la Lazio, la Roma o chiunque altro a farlo a noi non compete. Se i biancocelesti seguiranno il piano di conservazione per noi va benissimo. Lotito ha fisicamente il documento tra le mani, speriamo ne faccia buon uso. Vogliamo che lo stadio riviva, ma senza fare carne da macello del progetto originario”.
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