Avanza, a strada spianata, la candidatura di Mattia Zaccagni. Salutato Correa, andato all'Inter, la Lazio deve stringere i denti per portare a Roma l'erede del Tucu. Mancano 4 giorni alla fine del mercato, l'orologio fa tic tac, non c'è tempo da perdere. Il nome preferito dalla società e da Sarri rimane quello di Filip Kostic, il serbo arriverebbe per ricoprire il ruolo di esterno sinistri e completare, quindi, il tridente biancoceleste con Felipe Anderson e Ciro Immobile. Ma il nome del 26enne italiano in forza al Verona sta prendendo quota ora dopo ora. Ci sono molti pro, infatti, sul fronte Zaccagni: costa meno di Kostic ed è duttile. Può giocare da esterno, trequartista ed interno di centrocampo. Inserirlo in rosa metterebbe Sarri di varare altre opzioni tattiche oltre al 4-3-3 e di - come sta facendo in questi giorni - fare prove di 4-3-1-2.
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Mercato Lazio, avanza Zaccagni: la situazione
La trattativa potrebbe decollare
La situazione
L'edizione odierna del Corriere dello Sport fa il punto della situazione sul fronte Mattia Zaccagni. Il giocatore piace da mesi in casa Lazio, ma un contatto serio è stato fatto solamente nella giornata di ieri. Si è trattato di un sondaggio esplorativo, fatto dalla Lazio per tutelarsi con un piano B qualora Kostic non arrivasse. Per ingaggiare il serbo infatti, ricordiamo, è necessario liberare la casella degli extracomunitari tramite la cessione di Kamenovic. Cosa non facile.
Ecco perché Zaccagni prende quota e rappresenterebbe un'opzione decisamente più agevole e fattibile. Attualmente, a Verona, guadagna 550mila euro, quindi quello dell'ingaggio non sarebbe affatto un problema con la Lazio pronta almeno a raddoppiargli lo stipendio. Andrebbe trovata solamente l'intesa con il club di appartenenza, ma anche qui l'operazione sarebbe decisamente più in discesa rispetto a quella Kostic: secondo il CorSport potrebbero bastare 10-12 milioni per accaparrarsi le prestazioni del ragazzo. Essendo in scadenza, tra l'altro, gli Scaligeri potrebbero cedere senza patemi per sventare il rischio del perderlo a zero.
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