L'istantanea di Lazio-Juve parla di diversi duelli. In primis quello tra l'ex della gara Maurizio Sarri e il tecnico bianconero Massimiliano Allegri. Nell'edizione odierna il Corriere dello Sport parla di 'sarrismo con un po’ di allegrismo' per citare il 'corto muso' di Sarri in alcune gare, 5 per l'esattezza (contro le 8 di Allegri). Nella carriera dei due allenatori da una parte Max conta 69 successi con il punteggio di 1-0 mentre per Mau sono stati 23. In totale Allegri conta 121 successi con un gol di scarto (il 43% dei suoi successi). Sarri invece ne conta 57 (il 39%). Solo considerando gli ultimi due mesi il tecnico biancoceleste ha vinto segnando due reti solo in due occasioni: contro Salernitana e Monza (entrambe fuori casa). All’Olimpico non vince per più di 1-0 dal 24 gennaio scorso contro il Milan (4-0). Da quel momento l'1-1 in casa contro la Viola e i due 1-0 contro Samp e Roma e lo 0-0 al Dall'Ara. Un altro 1-0 portato a casa anche al Maradona.
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Lazio News / Serata di gala, sarà Sarri vs Allegri: rassegna stampa
Oltre al corto muso il confronto tra i due è anche sinonimo di solidità difensiva. In questo caso i primi della classe sono i biancocelesti con 19 reti subite mentre Max si posiziona al 3° posto -dopo il Napoli- con 22. Primato biancoceleste che non viene toccato nemmeno se consideriamo esclusivamente i primi tempi in Serie A (quattro i gol subiti) e se parliamo di clean sheet (con i 6 consecutivi, domani i biancocelesti sono a caccia del record storico: non succede dal 1998). Mentre è della Juve la miglior difesa se consideriamo invece solo i secondi tempi (con 9 gol incassati). Un cambio di rotta per la difesa biancoceleste rispetto al primo anno di Sarri sulla panchina della Lazio (nella stagione 2021-22 erano state in totale 58 le reti subite in campionato).
Sarrismo 2.0
Lo stesso tecnico biancoceleste prima di Monza aveva detto: "Se Sarri nell’immaginario di tutti è quello del Napoli, allora non si rivedrà più. Perché quei calciatori avevano determinati valori e caratteristiche. Ci sarà invece il Sarri di un altro gruppo di giocatori e con altre caratteristiche".
E la trasformazione è sotto gli occhi di tutti. Si parla di un sarrismo 'rivisitato' che in questo secondo anno alla Lazio ha dovuto cambiare qualcosa. Un maggiore equilibrio e una difesa impenetrabile sono stati alcuni degli ingredienti di questa stagione. Una stagione in cui ha dovuto fare i miracoli senza un vice Immobile. Il nuovo motto è riassunto qui: "Io sono uno che cerca di migliorarsi tutti i giorni. Mi danno dell’integralista ma ho fatto tutti i moduli, ritengo che non sia assolutamente vero. Se mi chiedi una definizione, posso dirti che sono un trasformista, cerco di adattare le mie idee, alle quali non rinuncio, alle caratteristiche dei giocatori di cui dispongo in quel momento".
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