ROMA - Detto alla romana: volemose bene. Basta un derby per riportare l’armonia e la pace. Come nelle migliori famiglie, succede anche in quella biancoceleste. Dopo mesi di discussioni, mugugni e scambi d’accuse, adesso la volontà di Lotito è quella di continuare tutti insieme appassionatamente. A un passo dalla firma sul rinnovo (forse addirittura triennale) non c’è solo Inzaghi, ma a sorpresa pure Tare, sul quale s’erano addensate inquietanti ombre. Sabato mattina lui stesso le ha sgombrate: «Contro tutti e tutto insieme». Il contratto del diesse è scaduto, ma aveva due anni di opzione e a breve verranno ratificato sino al 2022, se non sino al 2023. L’ultimo lo aveva firmato a novembre 2018 a poco più di un milione a stagione: ci sarà un ulteriore scatto per proseguire, è già stato tutto stabilito in un vis a vis nelle scorse settimane. E pensare che se l’era presa parecchio anche con lui, il presidente, per un mercato che stentava a decollare. Dopo il ritorno da Cortina e l’1 a 1 di Genova un vertice duro e serrato ha riportato tutto in ordine anche con Tare. Non a caso ora Lotito è tornato a difenderlo su tutte le sue scelte e a richiamare chi lo attacca per le ultime campagne. S’è convinto e ripete che Muriqi e Fares (quasi 30 milioni spesi insieme) alla lunga sbocceranno com’è successo con altre sue scommesse. Peccato che il kosovaro non sia ancora sbloccato a rete: nel derby avrebbe davvero significato toccare le stelle. Però meglio accontentarsi e continuare a godere.
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Lazio, non solo Inzaghi: anche Tare sta per rinnovare
C'è l'accordo fra Lotito e il diesse sino al 2022. Superate le frizioni sul mercato degli ultimi mesi
UNIONE
La svolta e gli intenti comuni sono ora l’aspetto più importante. Non a caso sono arrivate tre vittorie consecutive. Il patto, anche a livello di comunicazione, ora è remare tutti dalla stessa parte per riportare la Lazio ai livelli della scorsa stagione. Il 3 a 0 sulla Roma ha soltanto sancito la definitiva resurrezione. Lotito aveva spronato anche lo spogliatoio precedentemente, in un discorso al gruppo aveva chiesto a tutti di far vedere il loro reale valore. Venerdì sera è esploso in tutto il suo fragore. Una vittoria indimenticabile per supremazia e spessore, per compattezza e unione. Era proprio questo che il presidente voleva di nuovo ammirare. Dopo il lockdown – gare di Champions a parte - ne aveva quasi perso le tracce. Aveva avvertito egoismi e voleva placarli sul nascere. Per questo pretendeva di punire subito l’irriconoscente (prolungamento firmato a luglio) Luis Alberto per la sua uscita infelice. Chissà che ora anche il feeling fra i due non possa rinascere: dopo la doppietta, stavolta lo spagnolo ha esultato guardando anche la tribuna con sorriso e mani alzate. E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: >>> "9 trattative possibili a gennaio!"<<<
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