Arriva a distanza di mesi, direttamente dal Qatar, la versione di Luis Alberto. L’ex calciatore della Lazio oggi all’Al-Duhail affida il suo pensiero - ricorda il Corriere dello Sport - a una lettera scritta per Cronache di Spogliatoio: “La Lazio è una società speciale, non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Eravamo felici perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione”.
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News Lazio / La lettera del Mago, buon trend con la Fiorentina: rassegna stampa
La fine di tutto
Il momento che ha cambiato le cose, per Luis Alberto, è stato non solo l’addio dei due ma, soprattutto, quello di Sarri: “Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita, però non mi andava di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto, era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente. Non sono andato via per i soldi, guadagno di più, ma i soldi li avevo anche prima”. Infine, il Mago torna sul tema degli addi alla Lazio: “Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così, guardate Cataldi, era lì fin da piccolo. È un peccato perché vedi altre squadre che si comportano diversamente, almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza. Radu, Lulic e Milinkovic, a nessuno è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia”.
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