Sempre alla ricerca della perfezione. È questo il modus operandi di Maurizio Sarri, è questo che ha fatto le fortune della Lazio. Non è un caso allora, scrive il Corriere dello Sport, se anche ieri a Formello il mister ha diviso il gruppo e ha lavorato intensamente con la linea arretrata. La linea che meglio si sta comportando in stagione costretta a fare ancora di più: “Mi auguro che manchi sempre qualcosa per raggiungere la perfezione. È la benzina per il nostro lavoro e per gli stimoli. Uno che fa l’allenatore deve avere delle motivazioni feroci, se l’obiettivo è irraggiungibile per me è meglio. La perfezione è un’utopia” diceva Sarri poche settimane fa.
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News Lazio / Difesa da record, aria di rinnovo per Zaccagni: rassegna stampa
Dalla rivoluzione al record
Ha ereditato a linea difensiva abituata a giocare a tre con Inzaghi, ha faticato lo scorso anno. Poi questa estate con soli tre giocatori ha di fatto dato il via alla rivoluzione: Provedel, Casale e Romagnoli sono tra i principali artefici della trasformazione della difesa. Trasformazione che riguarda anche Sarri: mai alla 27esima aveva collezionato 16 clean sheet, solo nel 2017/2018 aveva subito 19 reti - mai meno - con il Napoli a questo punto della stagione. Per quanto riguarda la Lazio, solo due volte ha subito meno gol a questo punto della stagione: nel 1997/98 (17) e nel 1972/73 (13). Ed è a un passo anche il record di clean sheet in campionato. Rivoluzione totale, ma guai ad abbassare la guardia.
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