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News Lazio / Ciro a caccia di record, Patric si confessa: rassegna stampa

Michele Cerrotta

Momento d’oro per Patric, titolare anche - ma non solo - grazie all’infortunio di Casale. Non solo perché ora in campo lo spagnolo mostra consapevolezza e attenzione nuove, un concetto toccato anche da lui ieri in conferenza stampa, come ricorda il Corriere dello Sport. “I difetti si migliorano col tempo, ma la mente è la cosa più importante. Da giovane, il troppo entusiasmo, può farti sbagliare”. Un percorso lungo e complesso, segnato dal Covid: “C'è stato un momento difficile, non l'ho mai raccontato. Venivo da una buona stagione, siamo entrati in Champions con Inzaghi, poi ho sofferto con il Covid. Sono rimasto chiuso in casa da solo. Dal nulla ho cercato di fare le stesse cose, ma ho avuto problemi di depressione e di ansia. Tutto è diventato buio”.

La rinascita

Quindi la scelta di non mollare, la rinascita: “Ho cominciato a lavorare con mental coach e gente fuori dal calcio, trovando me stesso. Quella senza tifosi è stata la mia peggior stagione con la Lazio, sono uno passionale. Stavo male mentalmente, mi sono trovato a giocare tutte le partite per l'infortunio di Luiz Felipe, anche se non stavo bene. Però non ho mai detto di non voler giocare, non era giusto. Era più facile mollare, non l'ho fatto. Forse oggi sono diventato così per le difficoltà affrontate”. Crescita che passa anche dai numeri: “La testa è fondamentale, adesso sono più maturo. Sono contento di quanto fatto. Presto arriverò a 200 presenze con la Lazio? Sono fiero. Sono arrivato che ero un bambino e sono diventato un uomo. Provo tante emozioni per questa maglia e per questa città. Mi sento un laziale in più, sono felice di raggiungere certi traguardi”.